Arlevertan per vertigini da cervicale e vestibolari: cosa sapere

Uomo che si tiene l'orecchio con espressione dolorante

Arlevertan è un farmaco indicato per il trattamento dei disturbi dell’equilibrio e delle vertigini, spesso accompagnate da nausea, vomito o sensazione di instabilità. È utilizzato nei casi in cui le vertigini derivano da un’alterazione dell’apparato vestibolare, cioè la parte dell’orecchio interno responsabile del controllo del movimento e dell’equilibrio.

Il medicinale contiene due principi attivi che agiscono in sinergia: cinnarizina (20 mg) e dimenidrinato (40 mg). La cinnarizina migliora la microcircolazione e riduce l’eccessiva stimolazione delle cellule sensoriali dell’orecchio interno, mentre il dimenidrinato, con effetto antistaminico e antiemetico, agisce sul sistema nervoso centrale per attenuare nausea e capogiri. Grazie a questa combinazione, Arlevertan riduce la percezione errata del movimento e aiuta a ristabilire la stabilità corporea. È indicato sia per vertigini acute (come nelle labirintiti o nei disturbi degli otoliti) sia per episodi ricorrenti o posturali. Il farmaco è disponibile in compresse rivestite e deve essere assunto solo su prescrizione medica. Non è mutuabile e appartiene alla classe C, quindi il costo è a carico del paziente. Scopri di più nel nostro articolo.

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Arlevertan: a cosa serve e come agisce

Arlevertan è un medicinale indicato per il trattamento dei sintomi legati a vertigini, capogiri e nausea negli adulti. È particolarmente utile nei disturbi dell’equilibrio dovuti a disfunzioni dell’apparato vestibolare, come nelle vertigini causate da alterazioni degli otoliti — piccole particelle di carbonato di calcio presenti nell’orecchio interno che contribuiscono alla percezione del movimento e della posizione del corpo. Quando gli otoliti si spostano in modo anomalo, possono inviare segnali errati al cervello, provocando vertigini e instabilità. Arlevertan contiene due principi attivi: cinnarizina e dimenidrinato.

  • La cinnarizina agisce come bloccante dei canali del calcio, riducendo l’eccessiva eccitabilità delle cellule dell’orecchio interno e stabilizzando la percezione del movimento. Ha anche un effetto antistaminico che contribuisce ad alleviare la sensazione di vertigine.
  • Il dimenidrinato, anch’esso un antistaminico, esercita un’azione antiemetica, bloccando i segnali nervosi diretti al centro del vomito e riducendo quindi nausea e malessere.

L’associazione di questi due principi attivi consente un’azione sinergica: la cinnarizina agisce alla radice del disturbo vestibolare, mentre il dimenidrinato attenua i sintomi correlati. Arlevertan, disponibile anche in compresse, è quindi efficace nelle vertigini di varia origine, incluse quelle provocate da disturbi degli otoliti. Il farmaco deve essere assunto sotto controllo medico e secondo le dosi prescritte, poiché può causare effetti indesiderati e non è adatto a tutti i pazienti.

Arlevertan e cervicale o vertigini

Arlevertan è particolarmente utile nei disturbi dell’equilibrio di origine vestibolare, cioè legati all’orecchio interno, ma può essere impiegato anche nei casi in cui le vertigini derivano da problemi del tratto cervicale. Il farmaco contiene due principi attivi: cinnarizina e dimenidrinato. La cinnarizina agisce bloccando i canali del calcio e migliorando la microcircolazione nell’orecchio interno, riducendo l’eccessiva sensibilità delle cellule coinvolte nel controllo dell’equilibrio. Il dimenidrinato, invece, ha proprietà antistaminiche e antiemetiche: limita la stimolazione del centro del vomito nel cervello, attenuando nausea e malessere associati alle vertigini. Nel caso delle cosiddette vertigini cervicali, spesso correlate a tensioni muscolari o a disturbi della colonna vertebrale nella zona del collo, può verificarsi un’alterazione del flusso sanguigno verso l’orecchio interno e il cervello. Questa condizione può causare sensazioni di instabilità o perdita momentanea dell’equilibrio. In tali situazioni, Arlevertan può essere utile nel ridurre i sintomi vertiginosi, pur non agendo direttamente sulla causa cervicale del disturbo. Il medicinale deve essere assunto solo su indicazione medica e per il periodo prescritto, poiché può avere effetti indesiderati e interazioni con altri farmaci. È importante associare, quando necessario, anche un trattamento fisioterapico o posturale per correggere la causa cervicale alla base delle vertigini.
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Arlevertan e acufeni o fischio nell'orecchio

Arlevertan non è indicato specificamente per il trattamento degli acufeni (i fischi o ronzii percepiti nelle orecchie), anche se in alcuni casi può essere prescritto dal medico quando gli acufeni sono associati a disturbi vestibolari o vertigini. Il farmaco è infatti formulato per ridurre i sintomi delle vertigini, del capogiro, della nausea e dell’instabilità dell’equilibrio, dovuti a un’alterazione del sistema vestibolare dell’orecchio interno.

Le sue componenti, cinnarizina e dimenidrinato, agiscono principalmente sul controllo dell’equilibrio e sulla riduzione della stimolazione vestibolare, non direttamente sul sintomo dell’acufene. Tuttavia, poiché alcune forme di acufene possono essere correlate a disfunzioni dell’orecchio interno o a problemi circolatori locali, il miglioramento del flusso sanguigno e la riduzione dell’eccitabilità vestibolare indotti dalla cinnarizina possono talvolta contribuire ad alleviare in parte la percezione del ronzio. Questo effetto, però, non è garantito né rappresenta l’indicazione terapeutica principale del farmaco.

In sintesi, Arlevertan serve per vertigini e disturbi dell’equilibrio; l’uso per gli acufeni deve essere valutato caso per caso dal medico, che potrà decidere se è appropriato in base alla causa del disturbo e alle condizioni generali del paziente.

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Farmaco Arlevertan: prezzo medio in Italia

Arlevertan è un medicinale di classe C con ricetta ripetibile (RR), indicato per i sintomi vertiginosi. Non è rimborsato dal SSN: il prezzo è a carico del paziente e può variare leggermente tra farmacie, ma i listini pubblici sono abbastanza stabili. Per la confezione 20 mg/40 mg da 20 compresse, il prezzo di listino è in genere €16,30. La confezione da 50 compresse dello stesso dosaggio si attesta intorno a €29,00.

Esistono equivalenti (stessa associazione cinnarizina 20 mg + dimenidrinato 40 mg) con prezzi inferiori: fra questi, Enzaver (20 compresse) si colloca intorno a €14,00, mentre marchi “generici” come Verizina (DOC Generici) e la versione TecniGen risultano spesso nell’ordine di €11,30–€11,29 per 20 compresse. In sintesi: Arlevertan richiede ricetta e ha un prezzo medio superiore rispetto agli equivalenti; chi cerca risparmio può valutare il generico su indicazione del medico o del farmacista.

Tabella comparativa prezzi (Italia)

Prodotto (20 mg/40 mg)

Confezione

Prezzo indicativo

Ricetta necessaria

Arlevertan

20 compresse

A partire da €16,30

Arlevertan

50 compresse

A partire da €29,00

Enzaver (equivalente)

20 compresse

A partire da €14,00

Verizina – DOC Generici

20 compresse

A partire da €11,30

Cinnarizina/Dimenidrinato – TecniGen

20 compresse

A partire da €11,29

Arlevertan è pericoloso? Controindicazioni e uso

Pur essendo efficace, Arlevertan non è privo di controindicazioni e possibili effetti indesiderati, perciò deve essere assunto solo su prescrizione medica. Non è considerato un farmaco “pericoloso” se usato correttamente, ma può causare sonnolenza, riduzione della prontezza dei riflessi, secchezza delle fauci, disturbi gastrointestinali e, in alcuni casi, reazioni allergiche o cefalea. È sconsigliato nei pazienti con ipersen­sibilità ai principi attivi, morbo di Parkinson, glaucoma ad angolo chiuso, epilessia, aritmie cardiache gravi o gravidanza avanzata, salvo diversa indicazione del medico. Per quanto riguarda il peso corporeo (molti utenti si chiedono online se il farmaco faccia ingrassare), Arlevertan non è noto per causare un aumento significativo di peso. Tuttavia, la cinnarizina può talvolta indurre un lieve incremento dell’appetito o ritenzione di liquidi in soggetti predisposti, fenomeni generalmente reversibili alla sospensione del trattamento. Durante l’allattamento, l’uso di Arlevertan non è raccomandato, poiché i suoi principi attivi possono passare nel latte materno e causare sonnolenza o irritabilità nel neonato. In tali casi, il medico può valutare alternative terapeutiche o suggerire di sospendere temporaneamente l’allattamento. In sintesi, Arlevertan è efficace e sicuro se assunto correttamente, ma va evitato in presenza di specifiche patologie e usato con cautela in gravidanza e allattamento.

Arlevertan: posologia, dosaggio giornaliero e bugiardino

Arlevertan è un farmaco da assumere solo sotto controllo medico, in quanto la dose può variare a seconda della gravità dei sintomi e della risposta individuale del paziente. La dose raccomandata per adulti è generalmente di una compressa tre volte al giorno, preferibilmente dopo i pasti con un po’ d’acqua. Ogni compressa contiene 20 mg di cinnarizina e 40 mg di dimenidrinato. Questa combinazione agisce in modo sinergico per ridurre la sensazione di vertigine, la nausea e l’instabilità dovute a disturbi dell’apparato vestibolare. Il medico può modificare la frequenza o la durata del trattamento in base all’evoluzione del quadro clinico. In alcuni casi lievi o in pazienti sensibili, può essere sufficiente una o due compresse al giorno. Non bisogna superare la dose giornaliera di tre compresse, a meno che non sia espressamente indicato dal medico. La durata del trattamento dipende dalla causa del disturbo: in genere, Arlevertan viene assunto per alcuni giorni o settimane, fino alla scomparsa dei sintomi. Non è indicato per un uso prolungato senza rivalutazione medica. Le compresse non devono essere masticate o spezzate, e si consiglia di evitare la guida o l’uso di macchinari durante la terapia, poiché il farmaco può causare sonnolenza e riduzione della concentrazione. Queste sono indicazioni di massima: il medico stabilisce sempre dosi, durata e modalità della terapia in base al singolo paziente. In caso di dimenticanza di una dose, è bene assumerla appena possibile, senza raddoppiare quella successiva.

Arlevertan è mutuabile?

No, Arlevertan non è mutuabile. Appartiene infatti alla classe C dei farmaci, cioè quelli a carico totale del paziente. Ciò significa che non è rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), neppure con ricetta del medico di base o dello specialista. Per acquistarlo è comunque necessaria una ricetta medica ripetibile (RR), ma il costo del farmaco — che si aggira mediamente intorno a 16 € per la confezione da 20 compresse (20 mg/40 mg) — deve essere sostenuto interamente dal paziente. Attualmente non esistono versioni “mutuabili” o rimborsate né per Arlevertan né per i suoi equivalenti contenenti cinnarizina e dimenidrinato, come Verizina, Enzaver o le formulazioni generiche. Tutti rientrano nella stessa categoria di farmaci di libera vendita su prescrizione, a pagamento. In sintesi:

  • ✅ Serve ricetta medica (RR)
  • ❌ Non è mutuabile
  • 💊 Costo interamente a carico del paziente

Il medico può comunque consigliare un equivalente generico meno costoso, ma in nessun caso questi medicinali risultano rimborsabili dal SSN.

Arlevertan o Vertiserc? Differenza tra i farmaci

Sebbene Arlevertan e Vertiserc vengano entrambi prescritti per disturbi dell’equilibrio e vertigini, non sono la stessa cosa: hanno principi attivi diversi, meccanismi d’azione distinti e sono indicati per cause differenti delle vertigini.

🔹 Arlevertan

  • Principi attivi: cinnarizina (20 mg) + dimenidrinato (40 mg)
  • Azione: agisce sull’orecchio interno riducendo la sensibilità del sistema vestibolare e bloccando i segnali che causano nausea e vertigini.
  • Indicazioni: vertigini di origine periferica (legate all’orecchio interno), instabilità, nausea da disturbi vestibolari o da movimento.
  • Categoria: farmaco di classe C (non mutuabile), con ricetta medica ripetibile (RR).
  • Effetti collaterali più comuni: sonnolenza, secchezza delle fauci, disturbi gastrointestinali.

🔹 Vertiserc

  • Principio attivo: betahistina dicloridrato.
  • Azione: migliora la microcircolazione dell’orecchio interno e regola la pressione endolinfatica; favorisce il flusso sanguigno nel distretto vestibolare.
  • Indicazioni: sindrome di Ménière, vertigini croniche, ipoacusia fluttuante e acufeni associati.
  • Categoria: farmaco di classe A, quindi mutuabile in alcune condizioni cliniche.
  • Effetti collaterali più comuni: cefalea, disturbi gastrici lievi, arrossamento o prurito.

⚖️ Qual è meglio?

Dipende dalla causa della vertigine:

  • Se la vertigine è acuta, con nausea e vomito, spesso è preferito Arlevertan per il suo effetto rapido e antiemetico.
  • Se la vertigine è cronica o legata alla sindrome di Ménière, il medico tende a prescrivere Vertiserc, più adatto a uso prolungato e per migliorare la circolazione dell’orecchio interno.
  • 👉 In sintesi: non sono intercambiabili e la scelta spetta sempre al medico, in base alla diagnosi e alla durata del disturbo.

Arlevertan: quando fa effetto dopo l'assunzione?

Arlevertan inizia generalmente a fare effetto entro 30–60 minuti dall’assunzione orale. Tuttavia, il tempo di risposta può variare leggermente da persona a persona, a seconda di fattori come metabolismo, età, tipo di disturbo e assunzione di cibo.

Il farmaco contiene cinnarizina e dimenidrinato, due principi attivi che agiscono in modo complementare:

Il dimenidrinato ha un effetto rapido, solitamente entro la prima ora, e serve a ridurre nausea e capogiri acuti.

La cinnarizina ha un’azione più graduale e prolungata, che si manifesta nel corso delle ore successive e aiuta a stabilizzare l’equilibrio e a prevenire la ricomparsa delle vertigini.

Per ottenere il massimo beneficio, Arlevertan va assunto regolarmente, secondo la posologia indicata dal medico (di norma una compressa tre volte al giorno dopo i pasti).

L’effetto terapeutico completo, soprattutto nei disturbi vestibolari o nelle vertigini ricorrenti, può richiedere alcuni giorni di trattamento continuativo.

È importante non interrompere bruscamente la terapia senza consultare il medico, anche se i sintomi migliorano, poiché l’interruzione precoce può favorire la ricomparsa delle vertigini.

In sintesi, l’effetto iniziale di Arlevertan si avverte entro circa un’ora, mentre il miglioramento stabile dell’equilibrio e della sensazione di vertigine può richiedere da 2 a 5 giorni di trattamento regolare.

Arlevertan: quante volte al giorno va assunto?

La posologia standard di Arlevertan per gli adulti è di una compressa tre volte al giorno, preferibilmente dopo i pasti con un po’ d’acqua. Ogni compressa contiene 20 mg di cinnarizina e 40 mg di dimenidrinato, una combinazione che agisce in modo sinergico per alleviare vertigini, capogiri, nausea e disturbi dell’equilibrio. L’assunzione regolare aiuta a mantenere livelli costanti dei principi attivi nel sangue, migliorando la stabilità dell’effetto terapeutico. È importante non superare la dose giornaliera di tre compresse, salvo diversa indicazione del medico. In alcuni casi particolari — ad esempio in pazienti anziani, con problemi epatici o con vertigini lievi — il medico può ridurre la dose a una o due compresse al giorno. Viceversa, nei casi acuti può consigliare di mantenere la somministrazione regolare per alcuni giorni prima di ridurre gradualmente la frequenza. Le compresse devono essere ingerite intere, senza masticarle o spezzarle, e si consiglia di evitare la guida o l’uso di macchinari durante il trattamento, poiché Arlevertan può causare sonnolenza.

👉 Queste sono indicazioni di massima: la frequenza e la durata del trattamento devono sempre essere stabilite dal medico, in base alla causa della vertigine e alle condizioni del paziente.

Arlevertan: effetti collaterali da monitorare

Arlevertan, come tutti i farmaci, può causare effetti collaterali. Nella maggior parte dei casi sono lievi e transitori, ma è importante conoscerli e riferirli al medico se persistono o diventano fastidiosi. Il medicinale contiene cinnarizina e dimenidrinato, due principi attivi che agiscono sul sistema vestibolare e nervoso centrale; da ciò derivano alcuni degli effetti indesiderati più comuni.

⚠️ Effetti collaterali comuni

⚠️Da monitorare più spesso:
  • Sonnolenza o sedazione, riduzione della concentrazione e dei riflessi.
  • Secchezza delle fauci e disturbi gastrointestinali (nausea, stitichezza o dolori addominali).
  • Cefalea o sensazione di stanchezza.
  • Aumento dell’appetito o lieve aumento di peso in trattamenti prolungati.
 

⚠️ Effetti collaterali meno comuni o rari

  • Reazioni allergiche cutanee (eruzione, prurito, arrossamento).
  • Tremori o rigidità muscolare in soggetti predisposti o con malattia di Parkinson.
  • Irritabilità o confusione, specialmente negli anziani.
  • Disturbi visivi o difficoltà nella messa a fuoco.

🚨 Quando contattare subito il medico

  • Comparsa di palpitazioni, difficoltà respiratorie, gonfiore del viso o della gola.
  • Ittero (colorazione gialla della pelle o degli occhi).
  • Vertigini persistenti o peggioramento dei sintomi.

👉 Importante: non interrompere né modificare la terapia senza consultare il medico. Queste indicazioni sono di carattere generale; la tollerabilità e la risposta possono variare da persona a persona.

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Arlevertan è curativo? E' efficace?

Arlevertan non è un farmaco curativo nel senso stretto del termine, cioè non elimina la causa profonda delle vertigini o dei disturbi dell’equilibrio. Tuttavia, è molto efficace nel controllare i sintomi — come capogiri, nausea, vomito e sensazione di instabilità — quando questi derivano da alterazioni del sistema vestibolare (l’apparato dell’orecchio interno che regola l’equilibrio). Il medicinale contiene cinnarizina e dimenidrinato, due sostanze che agiscono in modo sinergico:

  • la cinnarizina riduce l’eccessiva eccitabilità delle cellule dell’orecchio interno e migliora la microcircolazione, stabilizzando la percezione del movimento;
  • il dimenidrinato ha effetto antiemetico e antistaminico, contrastando nausea e vomito associati alle vertigini.

Grazie a questa combinazione, Arlevertan è considerato uno dei trattamenti sintomatici più efficaci per le vertigini acute di origine periferica (come labirintiti, disturbi degli otoliti o malattie vestibolari). In genere, i pazienti notano un miglioramento già entro 30–60 minuti dall’assunzione, con un effetto stabile dopo alcuni giorni di terapia regolare. Tuttavia, se la vertigine è legata a cause centrali, cervicali o neurologiche, Arlevertan può alleviare i sintomi ma non risolve la causa. In tali casi, il medico può associarlo ad altri trattamenti mirati (fisioterapia vestibolare, farmaci circolatori o riabilitazione posturale). In sintesi: Arlevertan è efficace sul sintomo, ma non curativo sulla causa, e la sua efficacia dipende dal tipo di vertigine e dalla corretta diagnosi.

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Farmaco Arlevertan: opinioni e recensioni degli utenti

Le opinioni degli utenti su Arlevertan sono in generale positive, soprattutto per quanto riguarda la sua efficacia nel ridurre vertigini, nausea e sensazioni di instabilità. Tuttavia, le esperienze variano da persona a persona e non sostituiscono il parere medico.

🗣 Esperienze comuni riportate dagli utenti

  • Molti riferiscono che Arlevertan ha aiutato a ridurre i capogiri e la sensazione di sbandamento, con pochi effetti collaterali quando assunto alla dose prescritta.
  • Diversi pazienti segnalano che il farmaco ha un effetto più sintomatico che curativo, utile soprattutto nelle vertigini acute o improvvise.
  • Alcuni utenti affermano di aver percepito un miglioramento già nei primi giorni, mentre altri notano che servono alcune settimane di trattamento per un beneficio stabile.
  • Gli effetti indesiderati più citati sono sonnolenza, secchezza delle fauci, affaticamento e disturbi digestivi lievi, generalmente ben tollerati.
  • In casi isolati, singoli pazienti hanno riportato reazioni più marcate come disturbi del movimento (tremori o rigidità), ma si tratta di segnalazioni rare e non confermate da studi clinici.

✅ Considerazioni generali

  • Le recensioni mostrano che Arlevertan è efficace nel controllare i sintomi vertiginosi, ma non elimina la causa del disturbo.
  • La tollerabilità è considerata buona se assunto secondo le indicazioni mediche.
  • Gli effetti collaterali più comuni risultano lievi e transitori.
  • L’efficacia può variare in base alla causa della vertigine, alla durata della terapia e alle condizioni generali del paziente.

In sintesi, Arlevertan è ben valutato per efficacia e tollerabilità, ma deve essere assunto sempre sotto controllo medico.

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Arlevertan: principio attivo e composizione

Arlevertan è un medicinale indicato per il trattamento delle vertigini, della nausea e dei disturbi dell’equilibrio. La sua efficacia deriva dalla combinazione di due principi attivi: cinnarizina e dimenidrinato, che agiscono in modo complementare sull’apparato vestibolare, responsabile della percezione dell’equilibrio. Ogni compressa di Arlevertan contiene 20 mg di cinnarizina e 40 mg di dimenidrinato, oltre agli eccipienti che ne garantiscono stabilità e assorbimento. Tra questi figurano lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, amido pregelatinizzato, povidone, magnesio stearato e altri componenti inerti. La cinnarizina è un bloccante dei canali del calcio con proprietà antistaminiche. Riduce l’eccitabilità delle cellule sensoriali dell’orecchio interno, migliorando la microcircolazione e attenuando gli impulsi nervosi che provocano la sensazione di vertigine. Il dimenidrinato è un antistaminico con marcata azione antiemetica, che agisce sul sistema nervoso centrale bloccando i segnali responsabili della nausea e del vomito. L’associazione dei due principi attivi rende Arlevertan particolarmente efficace nel controllo dei sintomi vestibolari acuti, poiché agisce sia a livello periferico (orecchio interno) sia centrale (centro del vomito). Grazie a questa composizione, Arlevertan è considerato un trattamento di riferimento per vertigini di origine periferica, labirintiti e disturbi dell’equilibrio, da assumere sempre sotto indicazione medica.
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Arlevertan e sonnolenza: perché può causarla?

La sonnolenza è uno degli effetti collaterali più comuni associati all’assunzione di Arlevertan. Questo sintomo è legato al meccanismo d’azione dei suoi due principi attivi, cinnarizina e dimenidrinato, entrambi dotati di effetti sedativi sul sistema nervoso centrale.

  • Il dimenidrinato è un antistaminico di prima generazione con spiccata attività antiemetica (contro nausea e vomito). Questi antistaminici attraversano facilmente la barriera ematoencefalica, raggiungendo il cervello e bloccando i recettori dell’istamina H1, coinvolti anche nello stato di vigilanza. La conseguenza è una riduzione della reattività e un senso di torpore o sonnolenza.
  • La cinnarizina, sebbene meno sedativa, potenzia l’effetto del dimenidrinato perché agisce anch’essa sui recettori H1 e riduce l’attività vestibolare. L’azione combinata dei due principi attivi produce così un effetto calmante generale, utile per alleviare vertigini e nausea, ma che può ridurre temporaneamente l’attenzione e la prontezza dei riflessi. Per questo motivo, durante il trattamento con Arlevertan è consigliabile evitare la guida di veicoli, l’uso di macchinari o attività che richiedono concentrazione elevata, soprattutto nelle prime ore dopo l’assunzione
  • La sonnolenza tende comunque a ridursi con l’adattamento dell’organismo o con l’assunzione regolare dopo i pasti. Se però il sintomo è marcato o persistente, è necessario informare il medico per una possibile modifica del dosaggio.

Arlevertan: ogni quante ore va preso e quando prenderlo

La somministrazione di Arlevertan deve sempre avvenire sotto controllo medico, ma esistono indicazioni generali sulla modalità e la frequenza di assunzione. La posologia standard per adulti prevede una compressa tre volte al giorno, cioè ogni 8 ore circa, salvo diversa prescrizione del medico. Questa frequenza consente di mantenere un livello costante dei principi attivi — cinnarizina (20 mg) e dimenidrinato (40 mg) — nel sangue, assicurando un effetto stabile durante la giornata. È consigliabile assumere Arlevertan dopo i pasti, quindi a stomaco pieno, per ridurre il rischio di disturbi gastrici e migliorare la tollerabilità del farmaco. L’assunzione a stomaco vuoto può, in alcune persone, provocare nausea o fastidi allo stomaco. Le compresse devono essere ingerite intere con acqua, senza masticarle o spezzarle. L’assunzione regolare, a orari più o meno costanti, contribuisce a ottimizzare l’efficacia del trattamento. Poiché Arlevertan può causare sonnolenza o riduzione della concentrazione, è preferibile evitare la guida o l’uso di macchinari nelle ore successive all’assunzione. Queste sono indicazioni di massima: solo il medico curante può stabilire con precisione ogni quante ore e per quanto tempo assumere Arlevertan in base alla condizione del paziente.

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Arlevertan: compresse, prezzo e formati disponibili

Arlevertan è un farmaco in compresse rivestite indicato per il trattamento delle vertigini, della nausea e dei disturbi dell’equilibrio di origine vestibolare. Ogni compressa contiene 20 mg di cinnarizina e 40 mg di dimenidrinato, due principi attivi che agiscono insieme per attenuare l’eccessiva stimolazione dell’orecchio interno e ridurre i sintomi correlati. Il medicinale appartiene alla classe C (non mutuabile) e richiede ricetta medica ripetibile (RR). È disponibile in diversi formati, che si distinguono per numero di compresse e confezione. I prezzi possono variare leggermente a seconda della farmacia o del canale di acquisto, ma restano generalmente stabili nei listini ufficiali.

💊 Formati e prezzi indicativi di Arlevertan

Formato

Principi attivi (per compressa)

Prezzo indicativo (€)

Ricetta necessaria

Arlevertan 10 compresse

Cinnarizina 20 mg + Dimenidrinato 40 mg

A partire da €9,90 – €10,50

Arlevertan 20 compresse

Cinnarizina 20 mg + Dimenidrinato 40 mg

A partire da €16,30

Arlevertan 25 compresse

Cinnarizina 20 mg + Dimenidrinato 40 mg

A partire da €19,00 – €20,00

Arlevertan 30 compresse

Cinnarizina 20 mg + Dimenidrinato 40 mg

A partire da €22,00 – €23,50

Arlevertan 50 compresse

Cinnarizina 20 mg + Dimenidrinato 40 mg

A partire da €29,00 – €30,00

Tutti i formati contengono lo stesso dosaggio (20 mg + 40 mg) per compressa; la differenza riguarda solo la quantità totale. Poiché Arlevertan non è mutuabile, il costo è interamente a carico del paziente. Alcuni equivalenti con la stessa composizione (come Verizina o Enzaver) possono avere prezzi leggermente inferiori. L’assunzione deve sempre avvenire secondo prescrizione medica, che stabilirà dose, frequenza e durata del trattamento in base alla causa delle vertigini.

Arlevertan è prescrivibile? Può essere comprato senza ricetta?

Arlevertan è un farmaco prescrivibile solo con ricetta medica, quindi non può essere acquistato senza prescrizione. Appartiene alla classe C dei medicinali, il che significa che:

  • non è rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), quindi il costo è interamente a carico del paziente;
  • è soggetto a ricetta medica ripetibile (RR), ossia la prescrizione del medico è necessaria per l’acquisto, ma può essere utilizzata più volte entro il periodo di validità previsto (generalmente 6 mesi, salvo diversa indicazione).
  • Questo perché Arlevertan contiene due principi attivi — cinnarizina (20 mg) e dimenidrinato (40 mg) — che agiscono sul sistema nervoso centrale e possono causare sonnolenza, riduzione della vigilanza o interazioni con altri farmaci. Per questo motivo il suo uso deve essere controllato dal medico, che valuta caso per caso dosaggio, durata e sicurezza del trattamento.

Arlevertan: per quanto tempo prenderlo?

La durata del trattamento con Arlevertan varia in base alla causa delle vertigini e alla risposta individuale del paziente, quindi deve essere sempre stabilita dal medico.

  • In generale, Arlevertan viene prescritto per periodi brevi o medio-brevi, fino alla scomparsa dei sintomi.
  • Nei casi di vertigini acute (come labirintite o crisi vestibolari improvvise), il farmaco viene assunto di solito per alcuni giorni fino a 1–2 settimane.
  • Nei disturbi ricorrenti o cronici dell’equilibrio, la terapia può essere prolungata per alcune settimane, sempre sotto controllo medico, con eventuale riduzione graduale della dose.
  • Non è indicato per trattamenti prolungati o continuativi senza rivalutazione, poiché l’uso esteso di cinnarizina e dimenidrinato può causare sonnolenza persistente, tolleranza, disturbi extrapiramidali (movimenti involontari, soprattutto negli anziani o nei soggetti predisposti) e disturbi gastrointestinali.
  • Durante il trattamento, il medico può consigliare di ridurre la dose progressivamente una volta che i sintomi migliorano, per evitare ricadute o effetti indesiderati.

Dimenidrinato: cos'è? Nome commerciale e farmaci

Il dimenidrinato è un principio attivo antistaminico e antiemetico appartenente alla classe dei derivati dell’etanolammina. È impiegato per prevenire e trattare nausea, vomito e vertigini causati da disturbi dell’equilibrio, mal d’auto, mal di mare o problemi vestibolari dell’orecchio interno.

🔹 Dimenidrinato: cos’è e come agisce

Il dimenidrinato agisce bloccando i recettori dell’istamina H1 nel sistema nervoso centrale e periferico. In questo modo riduce la trasmissione degli impulsi che provocano la nausea e la sensazione di vertigine. Ha inoltre una lieve azione sedativa, poiché attraversa la barriera ematoencefalica, motivo per cui può causare sonnolenza o riduzione della concentrazione.

🔹 Nome commerciale e farmaci disponibili

Il dimenidrinato è presente in commercio con vari nomi commerciali. Tra i più noti in Italia e in Europa figurano:

  • Arlevertan, che associa cinnarizina 20 mg + dimenidrinato 40 mg, indicato per vertigini di origine vestibolare.
  • Xamamina, contenente dimenidrinato come unico principio attivo, usata contro il mal d’auto e mal di mare.
  • Valontan, altro farmaco a base di dimenidrinato con azione anti-nausea e antiemetica.

🔹 Cinnarizina + Dimenidrinato

La combinazione di cinnarizina e dimenidrinato (come in Arlevertan e nei suoi equivalenti) potenzia l’efficacia terapeutica, agendo sia sul sistema vestibolare periferico sia sul centro del vomito nel cervello.
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Cinnarizina: a cosa serve e che effetti collaterali ha

La cinnarizina è un principio attivo appartenente alla classe degli antistaminici e calcio-antagonisti, utilizzato principalmente per il trattamento delle vertigini, dei disturbi dell’equilibrio e, in alcuni casi, per la prevenzione del mal di viaggio. Agisce migliorando la microcircolazione cerebrale e vestibolare e riducendo la sensibilità delle cellule dell’orecchio interno, responsabili della percezione del movimento.

🔹 Cinnarizina: a cosa serve

La cinnarizina viene prescritta per:

  • Vertigini di origine vestibolare (labirintiti, malattia di Ménière, disturbi degli otoliti);
  • Capogiri e instabilità posturale;
  • Nausea e vomito associati a disturbi dell’equilibrio;
  • Talvolta come supporto nei casi di acufeni legati a insufficiente circolazione dell’orecchio interno.

🔹 Nome commerciale

In Italia la cinnarizina è disponibile sia come principio unico (ad esempio nel farmaco Stugeron) sia in associazione con dimenidrinato nel noto medicinale Arlevertan, indicato per vertigini e nausea di origine vestibolare.

🔹 Effetti collaterali

Gli effetti indesiderati più comuni includono sonnolenza, secchezza delle fauci, disturbi gastrici e lieve aumento di peso. Nei trattamenti prolungati, soprattutto a dosi elevate, la cinnarizina può causare effetti collaterali a lungo termine come tremori, rigidità muscolare o sintomi extrapiramidali, in particolare nei pazienti anziani o predisposti al morbo di Parkinson.
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Farmaci e compresse per vertigini e labirintite

Le vertigini e la labirintite (disfunzione o infiammazione dell’orecchio interno) possono causare sensazioni di instabilità, capogiri, nausea e perdita dell’equilibrio. Esistono diversi farmaci e compresse per le vertigini, scelti in base alla causa e alla gravità dei sintomi.

🔹 Antistaminici per vertigini

Gli antistaminici sono tra i farmaci più utilizzati per ridurre vertigini e nausea, poiché agiscono sul sistema vestibolare e sul centro del vomito. Tra i più prescritti:

  • Dimenidrinato (presente in Xamamina o Arlevertan): efficace nel controllo di nausea e capogiri acuti.
  • Cinnarizina (principio attivo di Stugeron o combinato nel Arlevertan): migliora la microcircolazione e riduce la sensibilità dell’orecchio interno.
  • Meclizina (meno comune in Italia): indicata per vertigini e mal di viaggio.

🔹 Farmaci per labirintite: elenco

Oltre agli antistaminici, nei casi di labirintite possono essere prescritti:

  • Betahistina (Vertiserc, Microser), che migliora la circolazione dell’orecchio interno e riduce la pressione endolinfatica;
  • Corticosteroidi, per ridurre l’infiammazione labirintica;
  • Antibiotici o antivirali, se l’origine è infettiva;
  • Ansiolitici o sedativi leggeri, in caso di vertigini accompagnate da ansia o tensione.

🔹 Compresse per le vertigini

Le compresse sono la forma farmaceutica più comune per il trattamento a medio termine. Arlevertan (cinnarizina + dimenidrinato) è tra le opzioni più efficaci per vertigini di origine vestibolare, mentre la betahistina è consigliata per vertigini croniche o sindrome di Ménière.
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Migliori medicinali e pillole per vertigini

Le vertigini possono avere diverse cause — da disturbi dell’orecchio interno (come la labirintite o la sindrome di Ménière) a problemi circolatori o neurologici — e il trattamento farmacologico deve essere scelto in base all’origine del disturbo. Di seguito i principali farmaci e pillole usati per le vertigini, disponibili in Italia.

🔹 Antistaminici vestibolari

  • Stugeron (principio attivo: cinnarizina): migliora la circolazione dell’orecchio interno e riduce l’ipersensibilità vestibolare.
  • Xamamina (principio attivo: dimenidrinato): efficace contro nausea e vertigini da movimento o da disturbi vestibolari.
  • Valontan (principio attivo: dimenidrinato): alternativa con azione antiemetica e antivertigine.

🔹 Farmaci a base di betahistina

Vertiserc, Microser, Betahistina EG: migliorano la microcircolazione dell’orecchio interno e riducono la pressione endolinfatica; indicati nella sindrome di Ménière e nelle vertigini croniche.

🔹 Altri farmaci utili

  • Cortisonici (come Bentelan, Deltacortene) per labirintiti di origine infiammatoria.
  • Ansiolitici leggeri (come Lexotan, Tavor) se le vertigini sono associate a stati d’ansia o tensione.
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Verizina: a cosa serve e che effetti collaterali ha

Verizina è un medicinale indicato per il trattamento delle vertigini e dei disturbi dell’equilibrio di origine vestibolare, come capogiri, instabilità, nausea o vomito. Contiene due principi attivi: cinnarizina (20 mg) e dimenidrinato (40 mg), una combinazione che agisce sia a livello dell’orecchio interno sia sul sistema nervoso centrale.

La cinnarizina migliora la microcircolazione e riduce la sensibilità delle cellule sensoriali dell’apparato vestibolare, mentre il dimenidrinato svolge un’azione antistaminica e antiemetica, bloccando i segnali che provocano nausea e vomito. Insieme, questi principi attivi riducono la percezione errata del movimento e aiutano a ristabilire la stabilità posturale.

Verizina è utile nelle vertigini periferiche dovute a labirintiti, malattia di Ménière o disturbi degli otoliti. Va assunto solo su prescrizione medica, di solito una compressa tre volte al giorno dopo i pasti, salvo diversa indicazione del medico.

⚠️ Effetti collaterali

Gli effetti indesiderati più comuni sono sonnolenza, secchezza delle fauci, disturbi gastrici, cefalea e, più raramente, aumento di peso. Nei trattamenti lunghi, soprattutto in soggetti anziani, possono manifestarsi tremori o rigidità muscolare (disturbi extrapiramidali).

🔹 Verizina o Vertiserc: differenza

La differenza principale è nel principio attivo:

  • Verizina contiene cinnarizina + dimenidrinato, indicata per vertigini acute o di breve durata.
  • Vertiserc contiene betahistina, usata per vertigini croniche o sindrome di Ménière.
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Agivert: a cosa serve e dopo quanto fa effetto

Agivert è un medicinale indicato per il trattamento e la prevenzione delle vertigini, della nausea e del mal di movimento (mal d’auto, mal di mare o mal d’aria). Il suo principio attivo è la meclozina cloridrato, un antistaminico di prima generazione che agisce sul sistema vestibolare e sul centro del vomito, riducendo la sensazione di capogiro e il riflesso emetico.

🔹 Agivert: a cosa serve

Agivert è usato per attenuare i sintomi associati a disturbi dell’equilibrio, come capogiri, instabilità posturale, nausea o vomito dovuti a labirintite o disfunzioni vestibolari. È inoltre efficace nel mal di viaggio, prevenendo nausea e vertigini provocate dal movimento.

⏱ Agivert: dopo quanto fa effetto

Dopo l’assunzione orale, Agivert inizia ad agire entro 30–60 minuti. L’effetto può durare fino a 24 ore, motivo per cui di solito è sufficiente una compressa al giorno, salvo diversa indicazione del medico. Per la prevenzione del mal di movimento, si consiglia di assumere il farmaco almeno un’ora prima della partenza.

⚠️ Agivert: effetti collaterali

Gli effetti indesiderati più comuni sono sonnolenza, secchezza delle fauci, affaticamento, stipsi e leggeri disturbi gastrici. In rari casi possono verificarsi reazioni allergiche cutanee o disturbi della vista. È sconsigliato durante la gravidanza o l’allattamento senza controllo medico.

💊 Agivert: prezzo

Il prezzo medio di Agivert 25 mg (20 compresse) è di circa €9–10, ed è disponibile con ricetta medica.

Cinazyn: a cosa serve, cosa fa, informazioni d’uso

Cinazyn è un farmaco indicato per il trattamento dei disturbi dell’equilibrio, delle vertigini e dei capogiri legati a insufficiente circolazione cerebrale o a problemi dell’orecchio interno. Il suo principio attivo è la cinnarizina, una sostanza con proprietà antistaminiche e calcio-antagoniste che migliora il flusso sanguigno cerebrale e riduce la sensibilità delle cellule vestibolari, aiutando a stabilizzare l’equilibrio.

🔹 Cinazyn: a cosa serve

È indicato in caso di vertigini, instabilità posturale, nausea da disturbi vestibolari e problemi circolatori cerebrali. Viene talvolta prescritto anche come supporto nei casi di acufene (ronzio alle orecchie) legato a ridotto afflusso di sangue all’orecchio interno.

💊 Forme e dosaggi

  • Cinazyn 75 mg compresse: usato per vertigini e disturbi circolatori.
  • Cinazyn Forte: contiene la stessa sostanza a concentrazione maggiore, utile nei casi più intensi ma con maggior rischio di sonnolenza o rigidità muscolare come effetti collaterali.
  • Cinazyn gocce: impiegato nei pazienti che hanno difficoltà a deglutire compresse; la posologia tipica è di 20–30 gocce 2-3 volte al giorno, salvo diversa indicazione del medico.

⏱ Dopo quanto fa effetto

Il farmaco inizia a fare effetto entro 1–2 ore dall’assunzione, ma i benefici completi si osservano dopo alcuni giorni di uso regolare.

💰 Prezzo e mutuabilità

Il prezzo medio di Cinazyn 75 mg è di circa €8–10 per 30 compresse. È un medicinale di classe C, quindi non mutuabile.

La durata del trattamento dipende dalla causa del disturbo: in genere alcune settimane, sempre sotto controllo medico.

Enzaver: a cosa serve e dopo quanto fa effetto

Enzaver è un medicinale indicato per il trattamento dei disturbi dell’equilibrio e delle vertigini di origine vestibolare, accompagnate da nausea, vomito o instabilità posturale. È particolarmente utile nelle vertigini causate da disfunzioni dell’orecchio interno, come labirintite, malattia di Ménière o disturbi degli otoliti. Il farmaco contiene due principi attivi: cinnarizina (20 mg) e dimenidrinato (40 mg). La cinnarizina agisce migliorando la microcircolazione e riducendo la sensibilità delle cellule vestibolari, mentre il dimenidrinato ha un’azione antistaminica e antiemetica, bloccando i segnali che provocano nausea e vomito. L’effetto combinato di queste sostanze riduce la sensazione di movimento e aiuta a ristabilire l’equilibrio corporeo.

⏱ Dopo quanto fa effetto

Dopo l’assunzione orale, Enzaver inizia ad agire entro 30–60 minuti, alleviando nausea e capogiri già nella prima ora. L’effetto terapeutico completo, soprattutto nei disturbi vestibolari ricorrenti, si manifesta di solito dopo alcuni giorni di trattamento regolare. La posologia abituale è di una compressa tre volte al giorno dopo i pasti, salvo diversa prescrizione medica. Poiché può causare sonnolenza o riduzione dei riflessi, è consigliabile evitare di guidare o usare macchinari dopo l’assunzione.

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