Manovre liberatorie per vertigini, otoliti e labirintite

Donna anziana in preda al dolore che tiene l'orecchio su un divano

Le vertigini sono un disturbo molto comune che può compromettere in modo significativo la qualità della vita. Tra le cause più frequenti vi è la vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), legata allo spostamento degli otoliti, minuscoli cristalli presenti nell’orecchio interno. Quando questi si muovono in modo anomalo nei canali semicircolari, interferiscono con il corretto funzionamento del sistema vestibolare, provocando giramenti di testa improvvisi legati ai movimenti del capo. Per fortuna, esistono tecniche efficaci e non invasive per trattare questo problema: si tratta delle cosiddette manovre liberatorie per vertigini, che mirano a riposizionare gli otoliti nella loro sede naturale. La più conosciuta è la manovra di Epley, ma ne esistono diverse altre, tra cui la manovra di Semont, quella di Lempert e la manovra di Gufoni, ognuna indicata per una specifica forma di VPPB. Anche se comunemente si parla di manovra per labirintite, è importante chiarire che queste tecniche sono efficaci solo nei casi di vertigine dovuta a otoliti spostati, e non per la labirintite infiammatoria vera e propria. In alcuni casi selezionati, il medico può consigliare delle manovre liberatorie per vertigini a casa, purché il paziente sia stato istruito correttamente. In questo articolo esploreremo nel dettaglio ogni manovra per vertigini utile nei disturbi dell’equilibrio legati agli otoliti, spiegandone le modalità di esecuzione, i benefici e le precauzioni da seguire per garantire un recupero efficace e sicuro.

Vertigini parossistiche posizionali: cosa sono?

In presenza di vertigini, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio otorinolaringoiatra di fiducia. Le cause del disturbo, infatti, possono essere molteplici e devono essere indagate attraverso una visita specialistica. Tra le forme più frequenti, troviamo le vertigini posizionali: a differenza di altri tipi, non richiedono una terapia farmacologica, ma vengono trattate con specifiche manovre liberatorie eseguite in ambulatorio dallo specialista ORL. Queste manovre hanno lo scopo di alleviare la spiacevole sensazione che tutto intorno a sé stia ruotando. Una delle cause più comuni di vertigine è rappresentata dalla VPPB, ovvero la vertigine parossistica posizionale benigna. Si tratta di un disturbo di origine periferica, legato a un anomalo spostamento degli otoliti – noti anche come “sassolini” o “cristalli” – presenti nel vestibolo, una parte dell’orecchio interno responsabile dell’equilibrio. Questi piccoli aggregati si muovono quando si cambia posizione della testa nello spazio, provocando una sensazione vertiginosa oggettiva, ovvero la percezione che l’ambiente circostante ruoti. Il disturbo si manifesta spesso quando ci si sdraia o si cambia posizione nel letto e può essere accompagnato da sintomi come nausea o, in alcuni casi, vomito.

Medico sorride al paziente, che risponde con un sorriso mentre tiene gli apparecchi acustici
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Vertigini parossistiche posizionali benigne: sintomi

Le vertigini parossistiche posizionali benigne (VPPB) si presentano con sintomi diversi a seconda della sede in cui si spostano gli otoliti, piccoli cristalli di carbonato di calcio normalmente presenti nell’utricolo, una parte dell’apparato vestibolare. In alcuni casi, questi cristalli si dislocano, spontaneamente o a seguito di un trauma, e finiscono nei canali semicircolari dell’orecchio interno.

  • Se a essere interessato è il canale semicircolare posteriore, i sintomi più comuni sono brevi episodi di vertigine rotatoria della durata di circa 20-30 secondi. Queste crisi si manifestano frequentemente al mattino al risveglio, al momento di andare a dormire, oppure durante i cambi di posizione – ad esempio passando dalla posizione sdraiata a quella in piedi e viceversa. Anche movimenti rapidi della testa, come la flessione o l’estensione del capo, possono scatenare l’episodio.
  • Nel caso in cui siano coinvolti i canali semicircolari laterali, gli attacchi vertiginosi possono durare fino a un minuto e si verificano spesso durante il riposo notturno, quando il paziente si gira su un fianco.
  • Oltre alle vertigini, è comune avvertire una sensazione di instabilità dell’equilibrio, che può persistere per alcuni giorni anche dopo la risoluzione dell’episodio vertiginoso.
  • Nonostante i sintomi possano risultare intensi, la VPPB è una condizione benigna. È però fondamentale una diagnosi precisa e un trattamento specifico, che consiste nell’esecuzione di manovre posizionali di liberazione guidate da un medico specialista in otorinolaringoiatria.

Ossicini e cristalli dell'orecchio e vertigini: cosa sapere

Giovane medico sorridente a una signora anziana, e la paziente sorride di rimando

L’orecchio umano è un organo complesso che non si limita alla percezione dei suoni, ma svolge un ruolo cruciale anche nella regolazione dell’equilibrio. Due strutture fondamentali al suo interno sono gli ossicini dell’udito e gli otoliti (cristalli). Gli ossicini – martello, incudine e staffa – si trovano nell’orecchio medio. Sono le più piccole ossa del corpo umano e hanno il compito di trasmettere le vibrazioni sonore dalla membrana del timpano alla coclea. Pur non essendo direttamente coinvolti nell’equilibrio, possono influire sulla percezione uditiva in caso di infezioni auricolari, traumi o otosclerosi, condizioni che talvolta possono associarsi anche a disturbi dell’equilibrio se coinvolgono l’orecchio interno. Gli otoliti, invece, fanno parte dell’apparato vestibolare dell’orecchio interno e svolgono un ruolo diretto nella regolazione della postura e del senso di orientamento. Sono microscopici cristalli di carbonato di calcio localizzati nell’utricolo e nel sacculo. Quando la testa si muove, questi cristalli stimolano le cellule sensoriali che comunicano al cervello informazioni sulla posizione e sul movimento. In alcune condizioni, come nella vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB), gli otoliti si dislocano nei canali semicircolari, alterando i segnali vestibolari e causando vertigini improvvise. Comprendere la funzione di queste strutture è fondamentale per riconoscere le cause di molte forme di vertigine e disorientamento.

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Manovre liberatorie per le vertigini: come funzionano

Le manovre liberatorie sono una serie di movimenti specifici effettuati dallo specialista otorinolaringoiatra con l’obiettivo di riportare gli otoliti nella loro corretta sede all’interno del labirinto dell’orecchio. Questo intervento permette di alleviare o eliminare la sensazione di vertigine tipica della VPPB.

Prima di procedere al trattamento, il medico esegue manovre diagnostiche per comprendere la natura della vertigine e identificare quale canale semicircolare sia coinvolto. Questi test prevedono movimenti rapidi e controllati della testa e del corpo del paziente e servono a provocare i sintomi vertiginosi in modo controllato. Durante la valutazione, lo specialista osserva il nistagmo, ovvero movimenti involontari degli occhi, la cui direzione e intensità aiutano a localizzare il disturbo.

Una volta individuato il canale interessato, si procede con le manovre liberatorie appropriate. Tali manovre possono innescare una vertigine intensa ma breve, detta “vertigine liberatoria”, che segnala il corretto spostamento degli otoliti.

Dopo il trattamento, è possibile avvertire instabilità o lieve nausea per alcuni giorni. In alcuni casi può essere necessario ripetere la manovra più volte. Se i sintomi persistono, sarà opportuna una nuova valutazione per adattare la terapia.

Manovra di Epley: come si svolge

Il paziente, seduto sul lettino, viene assistito dal professionista che gli ruota delicatamente la testa di 45° verso destra. Contemporaneamente, il paziente viene accompagnato in posizione supina, con la testa leggermente inclinata all’indietro rispetto al busto, risultando più bassa rispetto al tronco. La testa viene mantenuta in questa posizione per circa 30 secondi. Successivamente, viene ruotata di altri 90° verso sinistra, mantenendo la nuova posizione per altri 30 secondi. A questo punto, il paziente è invitato a ruotare il corpo sul fianco sinistro, appoggiandosi sulla spalla corrispondente, sempre restando sdraiato. Anche questa posizione viene mantenuta per circa 30 secondi. Infine, il paziente può tornare lentamente in posizione seduta sul lettino. Questa versione della manovra di Epley, da eseguire esclusivamente sotto la guida di un medico specializzato, è pensata per il trattamento della VPPB del labirinto destro, con l’obiettivo di riposizionare correttamente gli otoliti all’interno dell’orecchio interno.

Manovra di Sermont: svolgimento

La manovra di Semont liberatoria è una tecnica impiegata per trattare la vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB), causata dallo spostamento degli otoliti all’interno dell’orecchio interno. Questa procedura, da eseguire solo sotto supervisione medica, agisce sul canale semicircolare posteriore, favorendo il riposizionamento degli otoliti nella loro sede naturale.

Il soggetto è seduto sul lettino e il suo capo viene ruotato verso l’orecchio sano. Mantenendo la testa in questa posizione per tutta la durata della manovra, il paziente viene fatto inclinare rapidamente verso il lato affetto, in modo da giacere sul fianco dell’orecchio colpito. In questa fase, il naso è rivolto verso l’alto. La posizione viene mantenuta per circa 3 minuti.

Successivamente, con un movimento rapido, il paziente viene sollevato e immediatamente abbassato sul fianco opposto. In questa nuova posizione, il naso è rivolto verso il basso, e si mantiene per altri 3 minuti. Infine, si riporta il paziente in posizione seduta, con il capo raddrizzato.

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Come funziona la Manovra di Sermont fatta in casa?

Non è consigliabile eseguire la manovra di Semont da soli a casa, perché richiede movimenti rapidi, coordinati e precisi, che – se eseguiti male – possono peggiorare i sintomi o causare cadute.

❗ Attenzione:

La manovra di Semont deve essere eseguita da un medico specialista, almeno nella prima fase del trattamento. In alcuni casi selezionati, può essere ripetuta a casa solo se autorizzato dal medico e dopo aver ricevuto istruzioni precise.

Come funziona la manovra di Semont a casa (solo su indicazione medica)

Se il medico lo consente, ecco la sequenza da seguire (per VPPB dell’orecchio destro):

  • Siediti sul bordo del letto con la testa girata 45° verso sinistra (orecchio sano).
  • Sdraiati rapidamente sul fianco destro (orecchio affetto), mantenendo la testa girata. Il naso guarda verso l’alto. Rimani così per 3 minuti.
  • Con un movimento rapido, passa al fianco sinistro, sempre mantenendo la testa girata nello stesso modo (ora il naso guarda verso il basso). Resta in questa posizione per altri 3 minuti.
  • Torna lentamente in posizione seduta.

Effetti collaterali possibili:

  • Vertigine intensa durante i movimenti
  • Nausea o senso di sbandamento
  • Breve stanchezza o disorientamento
  • Esegui la manovra di Semont a casa solo se il medico lo consiglia espressamente, seguendo scrupolosamente le sue istruzioni.

Manovra di Sermont: possibili effetti collaterali

La manovra di Semont è considerata sicura, ma può provocare alcuni effetti collaterali transitori, come vertigine intensa, nausea, senso di instabilità o sudorazione durante o subito dopo l’esecuzione. Questi sintomi sono generalmente brevi e indicano che la manovra ha avuto effetto. In ogni caso, la manovra di Semont liberatoria deve essere effettuata da uno specialista otorinolaringoiatra, che valuterà correttamente il lato interessato e l'idoneità del trattamento.

Manovre liberatorie per vertigini da fare a casa

In presenza di vertigini parossistiche posizionali benigne (VPPB), alcune manovre liberatorie possono essere eseguite anche a casa, ma solo dopo una valutazione da parte di uno specialista otorinolaringoiatra o di un fisioterapista vestibolare. Lo scopo di queste manovre è favorire il ritorno degli otoliti nella loro sede naturale (l’utricolo), alleviando così i sintomi vertiginosi.

Una delle più note è la manovra di Epley, efficace quando è coinvolto il canale semicircolare posteriore. Può essere eseguita a casa seguendo attentamente le istruzioni del medico:

  • Sedersi sul letto con le gambe distese e la testa girata di 45° verso il lato affetto.
  • Sdraiarsi rapidamente mantenendo la testa girata, con un cuscino sotto le spalle, e rimanere in quella posizione per 30-60 secondi.
  • Girare lentamente la testa di 90° verso il lato opposto e attendere altri 30-60 secondi.
  • Ruotare il corpo sul fianco verso il lato sano, mantenendo la testa girata verso il pavimento.
  • Tornare lentamente in posizione seduta.

Queste manovre vanno eseguite con cautela, in un ambiente sicuro, possibilmente con l’assistenza di un familiare. Se le vertigini peggiorano o persistono, è fondamentale interrompere e rivolgersi nuovamente allo specialista per un trattamento adeguato.

Esercizi di Brandt-Daroff: cosa sapere

Dottore che guarda dritto negli occhi il paziente durante un consulto

Questi esercizi possono essere eseguiti in modo autonomo dal paziente, senza la necessità di assistenza medica. Si inizia da una posizione seduta, dopodiché il soggetto si sdraia su un lato, con la testa inclinata a circa 45° verso l’alto. La posizione va mantenuta per circa 30 secondi, o comunque fino a che la sensazione di vertigine non si attenua.

Successivamente, si ritorna alla posizione seduta per poi ripetere l’esercizio dal lato opposto, seguendo la stessa modalità.

L’intera sequenza deve essere ripetuta cinque volte per sessione, con una frequenza di tre sessioni al giorno, per un periodo di massimo due settimane o fino a quando, durante l’esecuzione dell’esercizio, non si avvertono più episodi di vertigine.

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Manovre per otoliti e labirintite: come si fa per riposizionarli

La manovra per riposizionare gli otoliti è un trattamento specifico per le vertigini parossistiche posizionali benigne (VPPB), una condizione in cui piccoli cristalli di carbonato di calcio (otoliti), normalmente situati nell’utricolo dell’orecchio interno, si spostano nei canali semicircolari, alterando l’equilibrio. Per risolvere il disturbo, è necessario riportare gli otoliti nella loro sede naturale attraverso movimenti precisi della testa e del corpo.

Queste manovre, chiamate manovre liberatorie o di riposizionamento, vengono eseguite da un medico specialista, in particolare da un otorinolaringoiatra o da un fisioterapista esperto in vestibologia. Tra le più comuni ci sono la manovra di Epley, indicata per il coinvolgimento del canale semicircolare posteriore, e la manovra di Lempert (o barbecue roll), usata per il canale semicircolare laterale.

Durante la procedura, il paziente viene guidato attraverso una serie di posizioni che sfruttano la gravità per favorire il rientro degli otoliti nell’utricolo. La manovra è generalmente ben tollerata, non invasiva e può risolvere i sintomi anche in una sola seduta. In alcuni casi, potrebbe essere necessario ripetere il trattamento o abbinarlo a esercizi domiciliari per stabilizzare l’equilibrio e prevenire recidive.

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Gli otoliti vanno a posto da soli?

In alcuni casi, gli otoliti, piccoli cristalli di calcio presenti nell’orecchio interno, possono effettivamente tornare spontaneamente nella loro posizione corretta, risolvendo i sintomi della vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB) senza necessità di trattamenti specifici. Questo fenomeno può verificarsi soprattutto quando i cristalli si spostano solo leggermente e non restano intrappolati nei canali semicircolari, oppure quando il disturbo è alla sua prima manifestazione e i sintomi sono lievi.

  • Tuttavia, la risoluzione spontanea non è garantita e può richiedere diversi giorni o addirittura settimane. Durante questo periodo, chi soffre di VPPB può continuare a sperimentare episodi vertiginosi, soprattutto nei cambi di posizione come alzarsi dal letto o voltarsi durante il sonno.
  • Il riposizionamento naturale degli otoliti è più probabile nei soggetti giovani, con un buon recupero vestibolare, o in caso di forme lievi e transitorie della patologia. Nei casi più intensi, recidivanti o persistenti, è invece consigliabile rivolgersi a uno specialista otorinolaringoiatra per l’esecuzione di manovre liberatorie, che favoriscono un recupero rapido e sicuro.
  • In sintesi, sì, gli otoliti possono rimettersi a posto da soli, ma in molti casi è preferibile un trattamento attivo per evitare disagi prolungati e ridurre il rischio di ricadute.

Esercizi e manovre per gli otoliti fai da te

Le vertigini da otoliti, anche note come vertigini posizionali parossistiche benigne (VPPB), sono causate dallo spostamento di piccoli cristalli di calcio (otoliti) all’interno dell’orecchio interno. Questo disturbo, tra le cause più comuni di vertigini, può essere trattato efficacemente con specifici esercizi da eseguire anche in autonomia, previa diagnosi medica.

  • Tra gli esercizi per vertigini da otoliti più noti ed efficaci, vi sono le manovre di riposizionamento canalare, come la manovra di Epley. Questa consiste in una sequenza precisa di movimenti della testa e del corpo per guidare gli otoliti fuori dal canale semicircolare posteriore dell’orecchio interno, dove causano disturbi. Si esegue solitamente da seduti o sdraiati, seguendo con attenzione i passaggi indicati dal medico o da video tutorial certificati da fonti sanitarie affidabili (come il portale ISS o le linee guida AOOI).
  • Un'altra tecnica utile è la manovra di Brandt-Daroff, consigliata in particolare nei casi più lievi o recidivanti. Può essere eseguita a casa due-tre volte al giorno, sedendosi su un letto e inclinando rapidamente il corpo da un lato all’altro, mantenendo ogni posizione per circa 30 secondi.
  • È fondamentale consultare un medico o un otorinolaringoiatra prima di iniziare qualsiasi esercizio, per confermare la diagnosi di VPPB e ricevere indicazioni personalizzate. Eseguire correttamente questi esercizi può migliorare significativamente i sintomi e ridurre la frequenza delle crisi vertiginose.
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Stordimento e malessere dopo la manovra per gli otoliti

Dopo aver eseguito una manovra per gli otoliti – come la manovra di Epley o quella di Semont – è piuttosto comune avvertire stordimento, malessere generale o lieve instabilità. Queste sensazioni, nella maggior parte dei casi, non devono preoccupare: rappresentano una risposta normale del sistema vestibolare che si sta riadattando al corretto equilibrio dopo lo spostamento degli otoliti.

Il senso di stordimento può durare da pochi minuti a qualche ora, raramente fino a un paio di giorni. In alcuni casi può essere accompagnato da nausea, spossatezza o sensazione di “testa vuota”. Questo accade perché, anche se gli otoliti sono stati riposizionati correttamente, l’orecchio interno e il cervello hanno bisogno di tempo per ristabilire l’equilibrio. Per ridurre il malessere dopo la manovra, è consigliabile:

  • Evitare movimenti bruschi nelle ore successive.
  • Dormire con la testa sollevata (usando due cuscini) la notte successiva.
  • Riposare e idratarsi.

Tuttavia, se il malessere persiste oltre 48 ore, se peggiora o se compaiono nuovi sintomi (come perdita dell’udito o vomito persistente), è fondamentale consultare un medico. Il follow-up con lo specialista è sempre raccomandato dopo ogni manovra per la labirintite o per la vertigine posizionale benigna.

Manovre per la labirintite: cosa sapere

La cosiddetta "manovra per labirintite" è, in realtà, una tecnica specifica usata per trattare un tipo particolare di vertigine chiamata vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), spesso erroneamente confusa con la labirintite. La VPPB è causata dallo spostamento degli otoliti, piccoli cristalli di carbonato di calcio presenti nel labirinto dell’orecchio interno, mentre la labirintite è un’infiammazione vera e propria del labirinto, solitamente di origine virale o batterica.

La manovra più usata per la VPPB (spesso confusa con labirintite): la manovra di Epley

Questa è la più conosciuta manovra per sistemare gli otoliti o "sassolini dell’orecchio". Viene usata per riposizionare gli otoliti nel canale semicircolare posteriore, dove spesso si accumulano causando vertigini. Come si esegue (lato destro, in autonomia o con aiuto medico):

  • Siediti sul letto con la testa girata 45° verso destra.
  • Sdraiati rapidamente sulla schiena, mantenendo la testa girata, e resta in questa posizione per 30-60 secondi.
  • Ruota lentamente la testa verso sinistra, mantenendo l’inclinazione, e resta altri 30 secondi
  • Gira il corpo sul fianco sinistro, tenendo la testa in posizione, e mantieni per 30 secondi.
  • Torna lentamente seduto.

❌ E per la labirintite vera?

Nel caso di labirintite vera e propria, le manovre vestibolari non sono indicate nella fase acuta. Il trattamento prevede:

  • Farmaci antinfiammatori o antivertiginosi
  • Riposo
  • Eventuale terapia antibiotica (se batterica)
  • Riabilitazione vestibolare in fase subacuta o cronica

👉 In sintesi:

  • Se parliamo di "manovra per labirintite", nella maggior parte dei casi si fa riferimento impropriamente alle manovre per otoliti, come la manovra di Epley, efficace contro la VPPB. Per la labirintite infiammatoria, invece, è necessaria una gestione medica diversa.

Manovre per la labirintite da fare a casa

La labirintite è una condizione dell’orecchio interno che può causare vertigini intense, nausea e problemi di equilibrio. Sebbene richieda spesso un trattamento medico, in alcuni casi – soprattutto se si tratta di vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB) – è possibile eseguire delle manovre per la labirintite da fare a casa per alleviare i sintomi. Tra le più efficaci, la manovra di Epley è la più raccomandata. Se ti chiedi come si chiama la manovra per la labirintite, questa è proprio la risposta: manovra di Epley. È una sequenza di movimenti della testa e del corpo che aiuta a riposizionare i piccoli cristalli (otoliti) che si spostano nel canale semicircolare dell’orecchio interno causando vertigini.

Come fare la manovra per labirintite (Epley)

  • Siediti sul letto con le gambe distese e la testa girata di 45° verso il lato affetto.
  • Sdraiati rapidamente sulla schiena, mantenendo la testa girata. Rimani in questa posizione per 30 secondi.
  • Ruota lentamente la testa dall’altro lato, mantenendo sempre un’inclinazione di 45°. Attendi altri 30 secondi.
  • Ruota il corpo sul fianco verso cui è girata la testa e resta fermo per altri 30 secondi.
  • Torna lentamente in posizione seduta.
  • Ripeti l’intera sequenza una o due volte al giorno, seguendo le indicazioni del tuo medico.

È importante sottolineare che non tutte le vertigini dipendono da VPPB: consulta sempre un otorinolaringoiatra prima di praticare le manovre per labirintite da fare a casa. Oltre alla manovra di Epley, esistono altre manovre per labirintite da fare a casa, efficaci in caso di vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), una delle cause più comuni di vertigini legate all’orecchio interno. È fondamentale sapere come si chiama la manovra per la labirintite, perché esistono più tecniche a seconda del canale semicircolare interessato. Vediamole:

1. Manovra di Semont (o Semont-Toupet)

  • Indicata per VPPB del canale posteriore. È più rapida dell’Epley e consiste in due movimenti bruschi del corpo:
  • Siediti sul bordo del letto, testa girata di 45° dal lato sano.
  • Sdraiati rapidamente sul lato colpito (naso rivolto verso il soffitto). Mantieni la posizione per 30 secondi.
  • Passa rapidamente dall’altro lato, senza cambiare l’orientamento della testa. Resta altri 30 secondi.
  • Torna seduto lentamente.

2. Manovra di Lempert (o barbecue roll)

  • Utile per VPPB del canale orizzontale:
  • Sdraiati sulla schiena con la testa girata di 90° verso il lato sano.
  • Ogni 15–30 secondi ruota il corpo in senso orario, fino a compiere una rotazione completa (360°), sempre a intervalli.
  • Alla fine, torna seduto lentamente.

3. Manovra di Brandt-Daroff

  • Adatta anche per esercizi quotidiani:
  • Siediti sul letto.
  • Sdraiati rapidamente su un lato, con la testa girata verso l’alto a 45°. Rimani 30 secondi o finché la vertigine scompare.
  • Torna seduto, poi ripeti dall’altro lato.
Queste manovre per labirintite da fare a casa vanno eseguite solo dopo diagnosi medica. Chiedi al tuo specialista come fare la manovra per labirintite correttamente per evitare complicazioni.

Manovra di Epley (da fare a casa anche da soli)

Ecco una guida semplice e sicura su come fare la manovra di Epley da soli a casa, utile per trattare la vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), una delle forme più comuni di disturbi legati agli otoliti.

⚠️ Prima di eseguire la manovra, è fondamentale ricevere una diagnosi medica per escludere altre cause di vertigini.

Manovra di Epley da fare a casa (per lato destro)

Se il lato affetto è il sinistro, invertire i movimenti.

  • Siediti sul letto con le gambe distese e il busto dritto. Gira la testa 45° verso destra (lato affetto).
  • Sdraiati rapidamente sulla schiena, mantenendo la testa girata a 45°, leggermente inclinata all’indietro (puoi mettere un cuscino sotto le spalle). Resta in questa posizione 30-60 secondi o finché le vertigini si attenuano.
  • Ruota lentamente la testa a sinistra, sempre a 45°, senza sollevarti. Attendi altri 30-60 secondi.
  • Ruota tutto il corpo sul fianco sinistro, portando il naso verso il pavimento. Mantieni la posizione per altri 30 secondi.
  • Siediti lentamente, restando fermo ancora qualche istante per evitare nuove vertigini.

Consigli post-manovra

  • Non abbassare la testa né guardare in alto per le 24 ore successive.
  • Dormi con due cuscini la notte dopo la manovra.
  • Se i sintomi persistono, ripeti la manovra una volta al giorno o consulta lo specialista.
  • La manovra di Epley da fare a casa è generalmente sicura e può ridurre o eliminare le vertigini in poche sessioni.
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Cosa fare e non fare dopo una manovra per gli otoliti

La manovra di Semont è una tecnica terapeutica utilizzata per trattare la vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), causata dallo spostamento degli otoliti, comunemente noti come “sassolini dell’orecchio”, nei canali semicircolari dell’orecchio interno. Questa manovra per sistemare gli otoliti aiuta a riposizionarli correttamente, alleviando i sintomi vertiginosi. In alcuni casi selezionati, possono essere utili anche semplici esercizi per otoliti da eseguire in autonomia, ma sempre sotto indicazione medica.

  • Dopo aver effettuato una manovra per i sassolini dell’orecchio, come quella di Semont, è importante adottare alcune precauzioni per evitare ricadute. In particolare, è sconsigliato compiere movimenti bruschi del collo nei due giorni successivi, come flessioni o estensioni ripetute. Questo accorgimento riduce il rischio di un nuovo spostamento degli otoliti.
  • Per quanto riguarda il riposo, come dormire dopo la manovra di Semont dipende dall’efficacia del trattamento. Se i sintomi sono scomparsi, non sono necessarie restrizioni particolari. In caso contrario, si consiglia di dormire con il busto e la testa inclinati di almeno 20 gradi, preferibilmente sul lato sano, riducendo gradualmente l’inclinazione nei giorni successivi fino a tornare alla posizione supina.
  • Poiché si tratta di manovre delicate, è sempre raccomandabile rivolgersi a un medico specialista, come un otorinolaringoiatra o un audiologo, per l’esecuzione sicura della manovra e per ricevere indicazioni personalizzate sul trattamento e sul recupero.
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Manovre vestibolari ed esercizi meno conosciuti

Oltre alle manovre vestibolari più note, come quelle di Epley, Semont o Lempert, esistono anche manovre ed esercizi meno conosciuti, ma altrettanto utili in specifici casi di vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB) o nei percorsi di riabilitazione vestibolare. Questi approcci meno comuni vengono spesso prescritti da specialisti (otorini, fisioterapisti vestibolari o neurologi) in base al tipo e alla localizzazione del disturbo.

Manovra di Gufoni

Indicata per la VPPB del canale orizzontale, sia nella variante geotropa che apogeotropa. Come si esegue (per forma geotropa):

  • Il paziente è seduto sul lettino.
  • Si sdraia rapidamente su un fianco non affetto.
  • Dopo 1 minuto, la testa viene ruotata verso il basso (naso verso il lettino) per 45°, mantenendo la posizione per altri 2-3 minuti.
  • Torna quindi in posizione seduta.

È una manovra ben tollerata, spesso più semplice della Lempert.

Manovra di Vannucchi (per VPPB apogeotropa)

  • Variante della Gufoni, usata in pazienti con otoliti aderenti al canale orizzontale.
  • La testa viene ruotata verso l’alto (naso verso il soffitto) dopo essersi sdraiati sul fianco sano.

Esercizi di Habituation

  • Gli Esercizi di Habituation (Semezack, Cawthorne-Cooksey) sono utili nei pazienti che non presentano più crisi acute ma riferiscono instabilità residua o ansia da movimento.
  • Prevedono movimenti controllati e ripetuti della testa, del corpo e degli occhi in varie posizioni, per desensibilizzare il sistema vestibolare.

Esercizi con stimolazione optocinetica

Gli esercizi con stimolazione optocinetica o su piattaforma vengono svolti in centri specializzati si usano strumenti più avanzati per allenare la stabilità posturale e l’adattamento vestibolare nei disturbi cronici o centrali.

✔️ Conclusione

Anche se meno conosciute, queste manovre vestibolari e gli esercizi per otoliti hanno una solida base scientifica e possono migliorare in modo significativo la qualità della vita dei pazienti. È fondamentale, tuttavia, affidarsi sempre a professionisti specializzati per individuare il protocollo più adatto e sicuro.

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Labirintite e otoliti: cura farmacologica consigliata

La labirintite e i disturbi legati agli otoliti (come la vertigine posizionale parossistica benigna – VPPB) sono condizioni dell’orecchio interno che causano vertigini, nausea, instabilità e talvolta problemi di udito. Anche se spesso si ricorre a manovre vestibolari per il trattamento degli otoliti, in molti casi può essere utile un supporto farmacologico, soprattutto nella fase acuta della labirintite o in presenza di sintomi debilitanti.

🧠 Differenza tra labirintite e otoliti

  • Labirintite: infiammazione dell’orecchio interno, spesso di origine virale o batterica. Può causare vertigini, acufeni e perdita dell’udito.
  • Otoliti (VPPB): non è un’infiammazione, ma uno spostamento dei cristalli nel labirinto, che provoca vertigini da movimento.

💊 Cura farmacologica per la labirintite

Antivertiginosi

  • Betahistina (es. Microser): migliora la microcircolazione nell’orecchio interno. Utile nella fase subacuta o cronica.
  • Dimenidrinato (es. Xamamina), meclizina, cinnarizina: riducono nausea e vertigini, ma non curano la causa.

Antiemetici

  • Metoclopramide (Plasil), ondansetron: per il controllo della nausea e del vomito.

Corticosteroidi

  • Nei casi di labirintite virale o neurite vestibolare acuta, il medico può prescrivere cortisone (prednisone) per ridurre l’infiammazione.

Antibiotici

  • Solo in caso di labirintite batterica confermata (raramente), ad esempio secondaria a un'otite media acuta.

❌ Per gli otoliti (VPPB)

Non esiste una cura farmacologica specifica per riposizionare gli otoliti. I farmaci possono ridurre i sintomi associati (nausea, ansia da movimento), ma la manovra di Epley o altre manovre liberatorie restano il trattamento principale.

⚠️ Attenzione

La scelta dei farmaci deve essere sempre valutata dal medico curante o dallo specialista (otorino o neurologo), in base alla causa del disturbo e alla storia clinica del paziente. L’uso prolungato di farmaci sintomatici può mascherare il problema senza risolverlo.

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