Le vertigini sono un disturbo molto comune che può compromettere in modo significativo la qualità della vita. Tra le cause più frequenti vi è la vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), legata allo spostamento degli otoliti, minuscoli cristalli presenti nell’orecchio interno. Quando questi si muovono in modo anomalo nei canali semicircolari, interferiscono con il corretto funzionamento del sistema vestibolare, provocando giramenti di testa improvvisi legati ai movimenti del capo. Per fortuna, esistono tecniche efficaci e non invasive per trattare questo problema: si tratta delle cosiddette manovre liberatorie per vertigini, che mirano a riposizionare gli otoliti nella loro sede naturale. La più conosciuta è la manovra di Epley, ma ne esistono diverse altre, tra cui la manovra di Semont, quella di Lempert e la manovra di Gufoni, ognuna indicata per una specifica forma di VPPB. Anche se comunemente si parla di manovra per labirintite, è importante chiarire che queste tecniche sono efficaci solo nei casi di vertigine dovuta a otoliti spostati, e non per la labirintite infiammatoria vera e propria. In alcuni casi selezionati, il medico può consigliare delle manovre liberatorie per vertigini a casa, purché il paziente sia stato istruito correttamente. In questo articolo esploreremo nel dettaglio ogni manovra per vertigini utile nei disturbi dell’equilibrio legati agli otoliti, spiegandone le modalità di esecuzione, i benefici e le precauzioni da seguire per garantire un recupero efficace e sicuro.
In presenza di vertigini, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio otorinolaringoiatra di fiducia. Le cause del disturbo, infatti, possono essere molteplici e devono essere indagate attraverso una visita specialistica. Tra le forme più frequenti, troviamo le vertigini posizionali: a differenza di altri tipi, non richiedono una terapia farmacologica, ma vengono trattate con specifiche manovre liberatorie eseguite in ambulatorio dallo specialista ORL. Queste manovre hanno lo scopo di alleviare la spiacevole sensazione che tutto intorno a sé stia ruotando. Una delle cause più comuni di vertigine è rappresentata dalla VPPB, ovvero la vertigine parossistica posizionale benigna. Si tratta di un disturbo di origine periferica, legato a un anomalo spostamento degli otoliti – noti anche come “sassolini” o “cristalli” – presenti nel vestibolo, una parte dell’orecchio interno responsabile dell’equilibrio. Questi piccoli aggregati si muovono quando si cambia posizione della testa nello spazio, provocando una sensazione vertiginosa oggettiva, ovvero la percezione che l’ambiente circostante ruoti. Il disturbo si manifesta spesso quando ci si sdraia o si cambia posizione nel letto e può essere accompagnato da sintomi come nausea o, in alcuni casi, vomito.
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Le vertigini parossistiche posizionali benigne (VPPB) si presentano con sintomi diversi a seconda della sede in cui si spostano gli otoliti, piccoli cristalli di carbonato di calcio normalmente presenti nell’utricolo, una parte dell’apparato vestibolare. In alcuni casi, questi cristalli si dislocano, spontaneamente o a seguito di un trauma, e finiscono nei canali semicircolari dell’orecchio interno.
L’orecchio umano è un organo complesso che non si limita alla percezione dei suoni, ma svolge un ruolo cruciale anche nella regolazione dell’equilibrio. Due strutture fondamentali al suo interno sono gli ossicini dell’udito e gli otoliti (cristalli). Gli ossicini – martello, incudine e staffa – si trovano nell’orecchio medio. Sono le più piccole ossa del corpo umano e hanno il compito di trasmettere le vibrazioni sonore dalla membrana del timpano alla coclea. Pur non essendo direttamente coinvolti nell’equilibrio, possono influire sulla percezione uditiva in caso di infezioni auricolari, traumi o otosclerosi, condizioni che talvolta possono associarsi anche a disturbi dell’equilibrio se coinvolgono l’orecchio interno. Gli otoliti, invece, fanno parte dell’apparato vestibolare dell’orecchio interno e svolgono un ruolo diretto nella regolazione della postura e del senso di orientamento. Sono microscopici cristalli di carbonato di calcio localizzati nell’utricolo e nel sacculo. Quando la testa si muove, questi cristalli stimolano le cellule sensoriali che comunicano al cervello informazioni sulla posizione e sul movimento. In alcune condizioni, come nella vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB), gli otoliti si dislocano nei canali semicircolari, alterando i segnali vestibolari e causando vertigini improvvise. Comprendere la funzione di queste strutture è fondamentale per riconoscere le cause di molte forme di vertigine e disorientamento.
Le manovre liberatorie sono una serie di movimenti specifici effettuati dallo specialista otorinolaringoiatra con l’obiettivo di riportare gli otoliti nella loro corretta sede all’interno del labirinto dell’orecchio. Questo intervento permette di alleviare o eliminare la sensazione di vertigine tipica della VPPB.
Prima di procedere al trattamento, il medico esegue manovre diagnostiche per comprendere la natura della vertigine e identificare quale canale semicircolare sia coinvolto. Questi test prevedono movimenti rapidi e controllati della testa e del corpo del paziente e servono a provocare i sintomi vertiginosi in modo controllato. Durante la valutazione, lo specialista osserva il nistagmo, ovvero movimenti involontari degli occhi, la cui direzione e intensità aiutano a localizzare il disturbo.
Una volta individuato il canale interessato, si procede con le manovre liberatorie appropriate. Tali manovre possono innescare una vertigine intensa ma breve, detta “vertigine liberatoria”, che segnala il corretto spostamento degli otoliti.
Dopo il trattamento, è possibile avvertire instabilità o lieve nausea per alcuni giorni. In alcuni casi può essere necessario ripetere la manovra più volte. Se i sintomi persistono, sarà opportuna una nuova valutazione per adattare la terapia.
La manovra di Semont liberatoria è una tecnica impiegata per trattare la vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB), causata dallo spostamento degli otoliti all’interno dell’orecchio interno. Questa procedura, da eseguire solo sotto supervisione medica, agisce sul canale semicircolare posteriore, favorendo il riposizionamento degli otoliti nella loro sede naturale.
Il soggetto è seduto sul lettino e il suo capo viene ruotato verso l’orecchio sano. Mantenendo la testa in questa posizione per tutta la durata della manovra, il paziente viene fatto inclinare rapidamente verso il lato affetto, in modo da giacere sul fianco dell’orecchio colpito. In questa fase, il naso è rivolto verso l’alto. La posizione viene mantenuta per circa 3 minuti.
Successivamente, con un movimento rapido, il paziente viene sollevato e immediatamente abbassato sul fianco opposto. In questa nuova posizione, il naso è rivolto verso il basso, e si mantiene per altri 3 minuti. Infine, si riporta il paziente in posizione seduta, con il capo raddrizzato.
Non è consigliabile eseguire la manovra di Semont da soli a casa, perché richiede movimenti rapidi, coordinati e precisi, che – se eseguiti male – possono peggiorare i sintomi o causare cadute.
❗ Attenzione:
La manovra di Semont deve essere eseguita da un medico specialista, almeno nella prima fase del trattamento. In alcuni casi selezionati, può essere ripetuta a casa solo se autorizzato dal medico e dopo aver ricevuto istruzioni precise.
Come funziona la manovra di Semont a casa (solo su indicazione medica)
Se il medico lo consente, ecco la sequenza da seguire (per VPPB dell’orecchio destro):
Effetti collaterali possibili:
In presenza di vertigini parossistiche posizionali benigne (VPPB), alcune manovre liberatorie possono essere eseguite anche a casa, ma solo dopo una valutazione da parte di uno specialista otorinolaringoiatra o di un fisioterapista vestibolare. Lo scopo di queste manovre è favorire il ritorno degli otoliti nella loro sede naturale (l’utricolo), alleviando così i sintomi vertiginosi.
Una delle più note è la manovra di Epley, efficace quando è coinvolto il canale semicircolare posteriore. Può essere eseguita a casa seguendo attentamente le istruzioni del medico:
Queste manovre vanno eseguite con cautela, in un ambiente sicuro, possibilmente con l’assistenza di un familiare. Se le vertigini peggiorano o persistono, è fondamentale interrompere e rivolgersi nuovamente allo specialista per un trattamento adeguato.
Questi esercizi possono essere eseguiti in modo autonomo dal paziente, senza la necessità di assistenza medica. Si inizia da una posizione seduta, dopodiché il soggetto si sdraia su un lato, con la testa inclinata a circa 45° verso l’alto. La posizione va mantenuta per circa 30 secondi, o comunque fino a che la sensazione di vertigine non si attenua.
Successivamente, si ritorna alla posizione seduta per poi ripetere l’esercizio dal lato opposto, seguendo la stessa modalità.
L’intera sequenza deve essere ripetuta cinque volte per sessione, con una frequenza di tre sessioni al giorno, per un periodo di massimo due settimane o fino a quando, durante l’esecuzione dell’esercizio, non si avvertono più episodi di vertigine.
La manovra per riposizionare gli otoliti è un trattamento specifico per le vertigini parossistiche posizionali benigne (VPPB), una condizione in cui piccoli cristalli di carbonato di calcio (otoliti), normalmente situati nell’utricolo dell’orecchio interno, si spostano nei canali semicircolari, alterando l’equilibrio. Per risolvere il disturbo, è necessario riportare gli otoliti nella loro sede naturale attraverso movimenti precisi della testa e del corpo.
Queste manovre, chiamate manovre liberatorie o di riposizionamento, vengono eseguite da un medico specialista, in particolare da un otorinolaringoiatra o da un fisioterapista esperto in vestibologia. Tra le più comuni ci sono la manovra di Epley, indicata per il coinvolgimento del canale semicircolare posteriore, e la manovra di Lempert (o barbecue roll), usata per il canale semicircolare laterale.
Durante la procedura, il paziente viene guidato attraverso una serie di posizioni che sfruttano la gravità per favorire il rientro degli otoliti nell’utricolo. La manovra è generalmente ben tollerata, non invasiva e può risolvere i sintomi anche in una sola seduta. In alcuni casi, potrebbe essere necessario ripetere il trattamento o abbinarlo a esercizi domiciliari per stabilizzare l’equilibrio e prevenire recidive.
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In alcuni casi, gli otoliti, piccoli cristalli di calcio presenti nell’orecchio interno, possono effettivamente tornare spontaneamente nella loro posizione corretta, risolvendo i sintomi della vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB) senza necessità di trattamenti specifici. Questo fenomeno può verificarsi soprattutto quando i cristalli si spostano solo leggermente e non restano intrappolati nei canali semicircolari, oppure quando il disturbo è alla sua prima manifestazione e i sintomi sono lievi.
Le vertigini da otoliti, anche note come vertigini posizionali parossistiche benigne (VPPB), sono causate dallo spostamento di piccoli cristalli di calcio (otoliti) all’interno dell’orecchio interno. Questo disturbo, tra le cause più comuni di vertigini, può essere trattato efficacemente con specifici esercizi da eseguire anche in autonomia, previa diagnosi medica.
Dopo aver eseguito una manovra per gli otoliti – come la manovra di Epley o quella di Semont – è piuttosto comune avvertire stordimento, malessere generale o lieve instabilità. Queste sensazioni, nella maggior parte dei casi, non devono preoccupare: rappresentano una risposta normale del sistema vestibolare che si sta riadattando al corretto equilibrio dopo lo spostamento degli otoliti.
Il senso di stordimento può durare da pochi minuti a qualche ora, raramente fino a un paio di giorni. In alcuni casi può essere accompagnato da nausea, spossatezza o sensazione di “testa vuota”. Questo accade perché, anche se gli otoliti sono stati riposizionati correttamente, l’orecchio interno e il cervello hanno bisogno di tempo per ristabilire l’equilibrio. Per ridurre il malessere dopo la manovra, è consigliabile:
Tuttavia, se il malessere persiste oltre 48 ore, se peggiora o se compaiono nuovi sintomi (come perdita dell’udito o vomito persistente), è fondamentale consultare un medico. Il follow-up con lo specialista è sempre raccomandato dopo ogni manovra per la labirintite o per la vertigine posizionale benigna.
La cosiddetta "manovra per labirintite" è, in realtà, una tecnica specifica usata per trattare un tipo particolare di vertigine chiamata vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), spesso erroneamente confusa con la labirintite. La VPPB è causata dallo spostamento degli otoliti, piccoli cristalli di carbonato di calcio presenti nel labirinto dell’orecchio interno, mentre la labirintite è un’infiammazione vera e propria del labirinto, solitamente di origine virale o batterica.
✅ La manovra più usata per la VPPB (spesso confusa con labirintite): la manovra di Epley
Questa è la più conosciuta manovra per sistemare gli otoliti o "sassolini dell’orecchio". Viene usata per riposizionare gli otoliti nel canale semicircolare posteriore, dove spesso si accumulano causando vertigini. Come si esegue (lato destro, in autonomia o con aiuto medico):
❌ E per la labirintite vera?
Nel caso di labirintite vera e propria, le manovre vestibolari non sono indicate nella fase acuta. Il trattamento prevede:
👉 In sintesi:
La labirintite è una condizione dell’orecchio interno che può causare vertigini intense, nausea e problemi di equilibrio. Sebbene richieda spesso un trattamento medico, in alcuni casi – soprattutto se si tratta di vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB) – è possibile eseguire delle manovre per la labirintite da fare a casa per alleviare i sintomi. Tra le più efficaci, la manovra di Epley è la più raccomandata. Se ti chiedi come si chiama la manovra per la labirintite, questa è proprio la risposta: manovra di Epley. È una sequenza di movimenti della testa e del corpo che aiuta a riposizionare i piccoli cristalli (otoliti) che si spostano nel canale semicircolare dell’orecchio interno causando vertigini.
Come fare la manovra per labirintite (Epley)
È importante sottolineare che non tutte le vertigini dipendono da VPPB: consulta sempre un otorinolaringoiatra prima di praticare le manovre per labirintite da fare a casa. Oltre alla manovra di Epley, esistono altre manovre per labirintite da fare a casa, efficaci in caso di vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), una delle cause più comuni di vertigini legate all’orecchio interno. È fondamentale sapere come si chiama la manovra per la labirintite, perché esistono più tecniche a seconda del canale semicircolare interessato. Vediamole:
Ecco una guida semplice e sicura su come fare la manovra di Epley da soli a casa, utile per trattare la vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), una delle forme più comuni di disturbi legati agli otoliti.
⚠️ Prima di eseguire la manovra, è fondamentale ricevere una diagnosi medica per escludere altre cause di vertigini.
Manovra di Epley da fare a casa (per lato destro)
Se il lato affetto è il sinistro, invertire i movimenti.
Consigli post-manovra
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La manovra di Semont è una tecnica terapeutica utilizzata per trattare la vertigine posizionale parossistica benigna (VPPB), causata dallo spostamento degli otoliti, comunemente noti come “sassolini dell’orecchio”, nei canali semicircolari dell’orecchio interno. Questa manovra per sistemare gli otoliti aiuta a riposizionarli correttamente, alleviando i sintomi vertiginosi. In alcuni casi selezionati, possono essere utili anche semplici esercizi per otoliti da eseguire in autonomia, ma sempre sotto indicazione medica.
Indicata per la VPPB del canale orizzontale, sia nella variante geotropa che apogeotropa. Come si esegue (per forma geotropa):
È una manovra ben tollerata, spesso più semplice della Lempert.
✔️ Conclusione
Anche se meno conosciute, queste manovre vestibolari e gli esercizi per otoliti hanno una solida base scientifica e possono migliorare in modo significativo la qualità della vita dei pazienti. È fondamentale, tuttavia, affidarsi sempre a professionisti specializzati per individuare il protocollo più adatto e sicuro.
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