Mastoidite dell'orecchio: cause, sintomi, cure

La mastoidite è un’infiammazione della mastoide, una porzione dell’osso temporale che si trova appena dietro l’orecchio. Questa struttura contiene piccole cavità d’aria – chiamate cellule mastoidee – che comunicano con l’orecchio medio. La mastoidite si sviluppa generalmente come complicanza di un’otite media acuta non adeguatamente trattata. In passato era una condizione molto frequente, soprattutto nei bambini; oggi è meno comune grazie all’uso tempestivo degli antibiotici, ma continua a rappresentare una patologia da non sottovalutare. I sintomi principali comprendono dolore e gonfiore dietro l’orecchio, febbre, arrossamento della pelle retroauricolare, sensibilità al tatto, secrezione dall’orecchio e, nei casi più gravi, protrusione del padiglione auricolare. 

A volte si associano anche perdita dell’udito, malessere generale e mal di testa. La mastoidite dell'orecchio può manifestarsi in forma acuta, con insorgenza rapida e sintomi evidenti, oppure in forma cronica, più subdola e spesso legata a infezioni auricolari ricorrenti o non risolte. Senza trattamento, l’infezione può estendersi oltre l’osso, causando complicanze serie come ascessi, meningite o trombosi venose intracraniche. Per questo motivo, è importante riconoscere precocemente i segnali della mastoidite e rivolgersi al medico, soprattutto nei bambini con otite che non migliorano con la terapia. Una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato – spesso a base di antibiotici e, nei casi più gravi, con interventi chirurgici – permettono nella maggior parte dei casi una risoluzione completa dell’infezione e la prevenzione delle complicanze. Scopri tutto nel nostro articolo.

Mastoidite: cos'è questa infiammazione?

La mastoidite è un’infiammazione dell’osso mastoide, una parte del cranio situata dietro l’orecchio, che contiene piccole cavità piene d’aria chiamate cellule mastoidee. Questa struttura è collegata all’orecchio medio e svolge un ruolo importante nella regolazione della pressione e nella trasmissione del suono. Nella maggior parte dei casi, la mastoidite è una complicanza di un’otite media acuta non trattata o trattata in modo insufficiente. Quando l’infezione dell’orecchio medio si estende, può raggiungere le cellule mastoidee, causando un’infiammazione locale, accumulo di pus, dolore intenso e gonfiore dietro l’orecchio. I sintomi della mastoidite includono:

Se non viene diagnosticata e curata tempestivamente, la mastoidite può evolvere in una forma cronica o dare origine a complicanze gravi, come ascessi, meningite o danni permanenti all’udito. Il trattamento si basa generalmente su antibiotici per via orale o endovenosa. Nei casi più gravi o resistenti, può essere necessario un intervento chirurgico, come la mastoidectomia, per rimuovere il tessuto infetto.

Dottore con stetoscopio
Controlla gratuitamente il tuo udito

Trova il miglior centro vicino a te e fissa ora un controllo gratuito dell'udito.

Prenota il test dell'udito

Osso mastoide: cos'è il processo mastoideo?

La mastoide è una parte dell’osso temporale del cranio, situata dietro l’orecchio. Conosciuta anche come osso mastoide, processo o osso mastoideo, ha una struttura spugnosa composta da piccole cavità piene d’aria, chiamate cellule mastoidee, che comunicano con l’orecchio medio. Il suo ruolo è importante nel mantenimento della pressione dell’orecchio e nella protezione delle strutture delicate del cranio. Questa porzione ossea si sviluppa completamente dopo la nascita e continua a crescere fino all’adolescenza. In condizioni normali, l’osso dietro l’orecchio non causa fastidi. Tuttavia, in presenza di infezioni dell’orecchio medio (otiti), i batteri possono raggiungere le cellule mastoidee e provocare un’infiammazione, nota come mastoidite. I sintomi dell’osso temporale infiammato includono:

  • dolore pulsante e persistente dietro l’orecchio;
  • gonfiore e arrossamento della zona mastoidea;
  • spostamento del padiglione auricolare in avanti;
  • febbre e malessere generale;
  • secrezioni auricolari;
  • talvolta, perdita dell’udito o acufeni.

In caso di infiammazione acuta, il rischio è che l’infezione si estenda alle strutture craniche adiacenti, rendendo necessaria una diagnosi rapida e un trattamento medico tempestivo. In conclusione, l’osso mastoide è una componente essenziale del cranio che può essere coinvolta in complicanze otologiche, soprattutto in età pediatrica. La conoscenza della sua funzione e dei segni di un’eventuale infiammazione è fondamentale per intervenire in modo appropriato e prevenire danni più gravi alla salute dell’orecchio e del sistema nervoso centrale.

Apofisis mastoide: cos'è e come funziona

L’apofisi mastoidea (nota anche come processo mastoideo o mastoide) è una prominenza ossea conica posta nella porzione postero-inferiore dell’osso temporale, subito dietro il padiglione auricolare. La sua forma è variabile, ma tipicamente dotata di una base in alto e di una punta convessa verso il basso.

Anatomia e struttura interna

  • Esternamente è palpabile sotto la cute e rappresenta un importante punto d’inserzione per muscoli del collo e del capo, tra cui lo sternocleidomastoideo, il digastrico (ventre posteriore), lo splenio del capo e il lunghissimo del capo. Internamente presenta numerose cavità dette cellule mastoidee, che comunicano fra loro e con l’antro timpanico attraverso l’aditus ad antrum. Questo sistema di caverne con mucosa simile a quella dell’orecchio medio ha funzione pneumatica.

Funzioni

  • Le cellule d’aria contribuiscono a regolare la pressione dell’orecchio medio, migliorando l’efficienza della membrana timpanica . La massa ossea compatta circostante offre punti di ancoraggio muscolare e protezione alle strutture profonde dell’orecchio medio e del cranio 

Ruolo funzionale

  • Dal punto di vista biomeccanico, l’apofisi mastoidea agisce come leva per i muscoli inseriti, permettendo movimenti di rotazione, flessione e inclinazione della testa. Inoltre, la sua struttura pneumatica contribuisce alla decongestione e all’equilibrio pressorio dell’orecchio medio.

Celle mastoidee: cosa sono e perché si infiammano

  • Le cellette mastoidee, o cellule mastoidee, sono piccole cavità piene d’aria situate nel processo mastoideo dell’osso temporale, appena dietro l’orecchio. Sono strutture connesse all’orecchio medio tramite un’apertura chiamata aditus ad antrum, e sono rivestite da una mucosa simile a quella della cassa timpanica.
  • La funzione principale delle cellette mastoidee è contribuire alla regolazione della pressione nell’orecchio medio, alleggerire la struttura ossea e fornire isolamento acustico e termico. Tuttavia, queste cavità possono infiammarsi a seguito di infezioni dell’orecchio, dando origine a una condizione nota come mastoidite.
  •  Le celle mastoidee infiammate sono spesso la conseguenza di un’otite media non trattata o recidivante. Quando l’infezione si estende, il pus può accumularsi nelle cavità, provocando sintomi come dolore intenso e pulsante dietro l’orecchio, gonfiore locale, febbre e perdita dell’udito. 
  • Nei casi gravi, si può osservare la sporgenza del padiglione auricolare. Nei bambini, il rischio di sviluppare cellette mastoidee infiammate è maggiore, poiché il processo mastoideo è meno sviluppato e più vulnerabile. La diagnosi si effettua con visita otorinolaringoiatrica e, se necessario, imaging come TAC. Il trattamento prevede l’uso di antibiotici ad ampio spettro; nei casi più gravi può rendersi necessaria una mastoidectomia, ovvero la rimozione chirurgica delle cellule mastoidee infiammate per prevenire complicazioni più serie.
Phonak Bolero ricaricabile
Effettua un controllo gratuito dell'udito

Trova il miglior centro vicino a te e fissa ora un controllo gratuito dell'udito.

Prenota il test dell'udito

Mastoidite: cause da conoscere

La mastoidite è generalmente provocata da un’infezione batterica originata nell’orecchio medio. Quando un’otite media non viene trattata in modo adeguato, i batteri possono estendersi all’osso mastoide, situato dietro l’orecchio, causando infiammazione, dolore e gonfiore. L’orecchio medio ospita strutture fondamentali come il timpano e la tromba di Eustachio, che collega l’orecchio alla faringe e al naso. Alcuni batteri, tra cui Streptococchi e Stafilococchi, possono risalire dalla rinofaringe attraverso la tromba di Eustachio, infettare l’orecchio medio e, successivamente, propagarsi verso le cellule adiacenti all’osso mastoide, scatenando una reazione infiammatoria.

Oltre alla causa infettiva, esiste un’altra origine meno comune della mastoidite: il colesteatoma. Si tratta di una condizione cronica caratterizzata dalla formazione anomala e progressiva di cisti composte da tessuto epiteliale squamoso all’interno dell’orecchio medio. Con il tempo, queste cisti possono crescere e danneggiare le strutture ossee circostanti, inclusa l’area mastoidea, portando a una mastoidite cronica con rischio di erosione ossea. In entrambi i casi, la mastoidite rappresenta una condizione infiammatoria seria. Se non trattata tempestivamente, può causare complicanze significative, tra cui perdita dell’udito, diffusione dell’infezione ad altre aree del cranio e, in rari casi, problemi neurologici. Una diagnosi precoce e un trattamento mirato sono essenziali per prevenire evoluzioni gravi della malattia.

Dottore che utilizza un otoscopio nell'orecchio del paziente
Controlla gratuitamente il tuo udito se hai avuto la mastoidite

Hai sofferto di mastoidite o di un'infezione all'orecchio che ha lasciato strascichi come vertigini, ronzii o difficoltà uditive? Anche dopo la guarigione, possono persistere alterazioni dell’udito che meritano attenzione. Prenota un test dell’udito completo e gratuito con uno dei nostri audiologi certificati: verificheremo se l’infezione ha avuto effetti sull’apparato uditivo e ti aiuteremo a capire come intervenire in modo efficace.

Prenota un consulto medico

Avere una mastoidite senza l'otite: è possibile?

Sì, è possibile avere una mastoidite senza una precedente otite media, ma si tratta di una condizione rara. Nella maggior parte dei casi, la mastoidite è una complicanza dell’otite media acuta, quando l’infezione si estende dall’orecchio medio all’osso mastoide. Tuttavia, in alcune situazioni specifiche, può insorgere una mastoidite senza sintomi evidenti di otite media attiva. Ecco due possibili scenari:

  • Mastoidite da colesteatoma: Il colesteatoma è una malattia cronica dell’orecchio medio che può svilupparsi anche in assenza di infezioni acute. È causato da una crescita anomala di tessuto epiteliale che può erodere le strutture ossee circostanti, incluso il processo mastoideo. In questo caso, la mastoidite può essere presente senza un’otite acuta preesistente, ma con danni progressivi e cronici.
  • Mastoidite a partenza ematogena o traumatica (estremamente rara): In casi molto rari, l’infezione può raggiungere l’osso mastoide attraverso il sangue o a seguito di un trauma locale, senza interessare direttamente l’orecchio medio. Tuttavia, queste forme sono eccezionali.
  • Conclusione: pur essendo poco comune, la mastoidite senza otite è possibile, soprattutto in forma cronica o nei casi secondari a colesteatoma. Per questo è fondamentale una valutazione otorinolaringoiatrica accurata in presenza di dolore retroauricolare, gonfiore o febbre persistente, anche in assenza di sintomi classici di otite.

Mastoide infiammata e infezione dietro l'orecchio

L’infiammazione della mastoide (mastoidite) è un’infezione batterica localizzata nella mastoide, l’osso sporgente dietro l’orecchio. Si sviluppa spesso quando una infezione dietro orecchio, come l’otite media, non viene completamente curata e si propaga alle cellule aeree del processo mastoideo . Tra i sintomi tipici ci sono dolore pulsante, febbre, difficoltà uditive e gonfiore o arrossamento del tessuto cutaneo dietro l’orecchio; talvolta compaiono pus dietro orecchio o secrezioni purulente che fuoriescono dall’orecchio. Se non adeguatamente trattata, la mastoidite può evolvere in complicazioni gravi: perdita dell’udito, formazione di ascessi (Bezold, subperiostale), meningite o sepsi. La diagnosi si fonda sull’esame otoscopico, analisi del sangue, coltura del pus e imaging (TC o RM) per valutare l’estensione dell’infezione . Il trattamento standard prevede antibiotici per via endovenosa, spesso in ospedale, per almeno 1–2 settimane; se necessario, si impiegano anche antibiotici orali successivi . Nei casi in cui il drenaggio naturale non è sufficiente, si pratica una myringotomia: un piccolo foro nel timpano per far defluire il pus, talvolta lasciando un tubo transtimpanico. Se persiste un accumulo di pus o ossa infette, può essere necessario un intervento chirurgico (mastoidectomia) per rimuovere il tessuto coinvolto. Il recupero è generalmente buono se il trattamento viene iniziato tempestivamente, ma è fondamentale non interrompere la cura antibiotica e monitorare l’eventuale perdita uditiva residua . Inoltre, la miglior prevenzione consiste nel trattare tempestivamente le otiti e completare il ciclo di antibiotici prescritto.
Medico sorride al paziente, che risponde con un sorriso mentre tiene gli apparecchi acustici
Fissa subito un controllo gratuito dell'udito

Trova il miglior centro vicino a te e fissa ora un controllo gratuito dell'udito.

Prenota il test dell'udito

Mastoidite: sintomi e segnali da non sottovalutare

La mastoidite—talvolta chiamata otomastoidite—è un’infezione delle cellette mastoidee nel processo mastoideo dell’osso temporale, generalmente conseguente a un’otite media non trattata o recidivante. I principali sintomi dell’otomastoidite includono:

  • Dolore dietro all’orecchio: un dolore intenso, pulsante, persistente nella regione mastoidea 
  • Dolore all’osso dietro orecchio e collo: spesso si estende al collo, provocando rigidità e dolore cervicale 
  • Gonfiore e arrossamento nella zona retro‑auricolare, con possibile spostamento laterale e verso il basso del padiglione auricolare (“orecchio a sventola”)
  • Febbre e malessere generale, spesso accompagnati da cefalea, spossatezza e irritabilità 
  • Otorrea purulenta: secrezione d’orecchio contenente pus, segno di coinvolgimento dell’orecchio medio
  • Perdita di udito o ipoacusia, dovuta alla compromissione della trasmissione sonora nell’orecchio interessato
  • Cefalea e vertigini: possono accompagnare l’infiammazione 

Nei bambini piccoli è frequente la difficoltà a comunicare il dolore e possono comparire sintomi atipici come irritabilità, vomito o diarrea . Talvolta si osserva una “fluttuazione” della regione mastoidea, cioè una sensazione di liquido palpabile sotto la pelle. La diagnosi si basa su esame clinico, otoscopia e, se necessario, esami di imaging (TAC) per valutare l’estensione della mastoidite e le sue complicanze. Sintomi dell’otomastoidite sono quindi: dolore dietro all’orecchio, dolore all’osso dietro orecchio e collo, gonfiore, febbre, dolore dietro all’orecchio, mastoide e orecchio coinvolti con possibile otorrea e perdita dell’udito. Il riconoscimento precoce di questi segni è fondamentale per prevenire complicanze gravi come ascessi o meningite.

Otomastoidite negli adulti: incidenza e sintomi

L’otomastoidite negli adulti è un’infiammazione acuta o cronica che colpisce le cellule mastoidee dell’osso temporale, solitamente come complicanza di un’otite media non trattata o trattata in modo inadeguato. Sebbene la patologia sia più comune in età pediatrica, può manifestarsi anche negli adulti, soprattutto in presenza di fattori predisponenti come infezioni ricorrenti, uso scorretto di antibiotici o immunodepressione.

  • L’incidenza dell’otomastoidite negli adulti nei Paesi industrializzati è bassa, stimata tra 1,2 e 6,1 casi per 100.000 persone all’anno. Le forme acute gravi che richiedono un intervento chirurgico rappresentano una percentuale estremamente ridotta dei casi di otite media, ma la diffusione di batteri resistenti sta determinando un leggero aumento della frequenza.
  • I sintomi più comuni nell’adulto comprendono un’otalgia intensa e persistente, spesso successiva a un'apparente risoluzione dell’otite, e la presenza di otorrrea purulenta (fuoriuscita di pus dal condotto uditivo). Si associano spesso ipoacusia, febbre elevata e gonfiore retroauricolare con arrossamento e dolore alla palpazione. In alcuni casi il padiglione auricolare appare spostato in avanti e verso il basso. Altri sintomi includono cefalea, malessere generale e, se l’infezione si complica, anche vertigini o segni neurologici.
  • La diagnosi richiede un’attenta valutazione clinica con otoscopia e, se necessario, imaging (TC dell’osso temporale) per escludere complicanze intracraniche. L’otomastoidite negli adulti richiede un trattamento tempestivo con antibiotici e, nei casi più severi, un intervento chirurgico per evitare gravi conseguenze.

Mastoidite nei bambini: incidenza e sintomi

  • La mastoidite nei bambini è una complicanza infettiva dell’otite media acuta e rappresenta una delle principali emergenze otorinolaringoiatriche in età pediatrica.
  • L’incidenza varia tra 1,2 e 6,1 casi ogni 100.000 bambini all’anno, con tassi più elevati nei piccoli sotto i 2 anni, dove può raggiungere anche i 13,5–16,8 casi su 100.000. Nonostante l’uso diffuso di antibiotici e vaccini, la mastoidite acuta non è scomparsa e negli ultimi anni si è osservato un leggero aumento nei Paesi industrializzati, probabilmente legato all’aumento di ceppi batterici resistenti.
  • Nei bambini, la conformazione anatomica della mastoide – più pneumatizzata e con setti ossei sottili – favorisce la diffusione dell’infezione dall’orecchio medio alle cellette mastoidee. I sintomi della mastoidite possono esordire in modo improvviso o graduale e comprendono febbre alta, irritabilità, dolore all’orecchio e gonfiore dietro il padiglione auricolare. Quest’ultimo può apparire arrossato, caldo, spostato in avanti e verso il basso. Frequentemente si osserva anche la presenza di secrezione purulenta (otorrrea), ipoacusia e nei lattanti anche vomito, diarrea o letargia. Per altri sintomi dell'otite nei bambini, leggi il nostro articolo dedicato.
  • Un segno clinico importante è la dolorabilità alla palpazione della mastoide, presente nella maggior parte dei casi. La diagnosi viene confermata tramite visita specialistica e, se necessario, imaging (come la TC dell’osso temporale) per valutare l’estensione dell’infezione. La mastoidite nei bambini richiede trattamento tempestivo con antibiotici e, nei casi più gravi, un intervento chirurgico per prevenire complicanze come ascessi, meningite o osteomielite.

La mastoidite è pericolosa?

Uomo con maglia marrone che guarda verso di noi sorridendo

Sì, la mastoidite può essere pericolosa, soprattutto se non viene trattata rapidamente. È un’infezione dell’osso mastoideo, situato dietro l’orecchio, che si sviluppa solitamente come complicanza di un’otite media acuta. I sintomi includono dolore all’orecchio, febbre, gonfiore e arrossamento dietro l’orecchio. Se trascurata, l’infezione può estendersi e causare gravi complicanze come ascessi, meningite, paralisi del nervo facciale, labirintite, trombosi venosa cerebrale o sepsi. Grazie agli antibiotici moderni, queste complicanze sono oggi rare, ma restano possibili. La diagnosi si effettua tramite esame clinico e imaging (come TAC o risonanza). Il trattamento prevede antibiotici per via endovenosa e, nei casi più gravi, un intervento chirurgico.

Prenota il test dell'udito

La mastoidite è contagiosa?

La mastoidite non è una malattia contagiosa. Si tratta di un’infezione dell’osso mastoideo, situato dietro l’orecchio, tipicamente conseguenza di un’otite media acuta non trattata o curata inadeguatamente. È importante distinguere tra l’infezione dell’orecchio e le vie di trasmissione: le otiti medie non si trasmettono direttamente da persona a persona, anche se i microrganismi (virus o batteri) che le causano possono diffondersi, ad esempio attraverso goccioline respiratorie . Tuttavia, una volta insorta, la mastoidite rimane confinata al singolo individuo. Le modalità di sviluppo della mastoidite prevedono che l’infezione microscopica si propaghi dal condotto uditivo medio alle cavità d’aria dell’osso mastoideo, senza alcuna connessione diretta con altri individui .

Non esistono evidenze che possa essere “contagiosa” nel senso epidemiologico del termine. Pur non essendo trasmissibile, la mastoidite è una condizione potenzialmente grave, che richiede attenzione medica tempestiva. Dopo un'otite non risolta, è fondamentale riconoscerne i sintomi (dolore retroauricolare, febbre, gonfiore, secrezioni purulente) per intervenire con il trattamento adeguato — solitamente antibiotici e, in casi severi, procedure chirurgiche come drenaggio o mastoidectomia. Non è contagiosa: l’infezione è interna e non trasmissibile. Serve diagnosi precoce: per evitare complicanze serie quali ascessi, trombosi venosa, meningite, sepsi. Fondamentale il trattamento: antibiotico, drenaggio, eventualmente chirurgico. Se ti stai chiedendo quando l'otite è contagiosa, leggi il nostro contenuto dedicato

Mastoidite: cura, antibiotici e trattamenti consigliati

La mastoidite è un’infezione batterica delle cellule mastoidee, spesso conseguenza di un’otite media acuta non adeguatamente trattata. Il primo passo per curare la mastoidite è la somministrazione tempestiva di un antibiotico per mastoidite efficace. Il trattamento di scelta prevede antibiotici ad ampio spettro, di solito per via endovenosa: il ceftriaxone è frequentemente utilizzato (1–2 g al giorno), con vancomicina o linezolid come alternative.

Durante la terapia antibiotica, si eseguono esami colturali su secrezioni auricolari per identificare il patogeno e adeguare l’antibiotico (es. Pneumococcus, Haemophilus, Staphylococcus). Spesso si associano analgesici, antinfiammatori e antipiretici (ibuprofene, paracetamolo) per alleviare sintomatologia (dolore, febbre). Nei casi ambulatoriali non complicati, può essere sufficiente una terapia conservativa con ceftriaxone endovenoso e monitoraggio clinico nei primi 48 h.

Quando l’infezione non regredisce dopo 24–48 h nonostante l’antibiotico, o compaiono ascessi o erosione ossea, è indicata la mastoidectomia chirurgica o un drenaggio tramite timpanostomia (myringotomia con posizionamento di tubo). Negli ascessi subperiostei o intracranici, sono necessari interventi chirurgici specialistici. La prognosi della mastoidite è favorevole se diagnosticata e trattata precocemente, con guarigione completa nella maggior parte dei casi. Fondamentale è quindi “curare la mastoidite” con antibiotico per mastoidite adeguato, supporto medico e possibili procedure chirurgiche per evitare gravi complicanze.

Mastoidite: tempi di guarigione e ricovero

Uomo anziano che tiene la mano alla nipotina

La mastoidite è un’infezione dell’osso mastoideo, situato dietro l’orecchio, che può insorgere come complicanza di un’otite media acuta non adeguatamente trattata. In Italia, il trattamento avviene solitamente in ambito ospedaliero, soprattutto nei bambini. I tempi di ricovero variano a seconda della gravità del quadro clinico. Nei casi più semplici, la degenza ospedaliera dura in media 2-5 giorni, sufficienti per iniziare la terapia antibiotica per via endovenosa e monitorare la risposta clinica. Nei casi più complessi, o in presenza di complicanze (come ascessi o infezione dell’osso), il ricovero può protrarsi fino a 7-10 giorni o più, e può essere necessario un intervento chirurgico come la mastoidectomia. La terapia antibiotica (generalmente a base di ceftriaxone, talvolta associata a vancomicina in caso di sospetta resistenza) viene proseguita anche a domicilio, per un trattamento totale della durata di circa 3-4 settimane. In caso di intervento chirurgico, il recupero completo può richiedere da 4 a 12 settimane, a seconda dell’entità dell’infezione e delle condizioni generali del paziente. La guarigione completa è possibile nella maggior parte dei casi, a patto che la diagnosi sia precoce e la terapia adeguata. In sintesi, la mastoidite richiede un trattamento tempestivo, con ricovero ospedaliero iniziale e un periodo di convalescenza variabile, ma generalmente risolvibile con successo.

Prenota il test dell'udito

Masteidectomia: cos'è e quando è necessaria

La mastoidectomia è un intervento chirurgico che consiste nella rimozione parziale o totale delle cellule dell’osso mastoideo, situato dietro l’orecchio. Questo osso contiene cavità d’aria che possono infettarsi in caso di complicazioni da otite media acuta, portando a una condizione nota come mastoidite. L’intervento viene eseguito da un medico specialista in otorinolaringoiatria (ORL) in sala operatoria, generalmente in anestesia generale. Esistono diversi tipi di mastoidectomia, da quella limitata (simple) a quella radicale, a seconda della gravità dell’infezione e dell’estensione del danno osseo. La mastoidectomia è necessaria nei seguenti casi:

  • Infezione persistente non responsiva agli antibiotici endovenosi dopo 48–72 ore;
  • Presenza di ascesso subperiosteo, erosione ossea o osteomielite documentata con TAC o risonanza;
  • Sviluppo di complicanze gravi, come paralisi del nervo facciale, meningite, ascessi cerebrali o labirintite;
  • Otite cronica con colesteatoma (presenza di tessuto epiteliale anomalo nell’orecchio medio), per prevenire recidive.
  • Dopo l’intervento, il paziente viene monitorato in ospedale per alcuni giorni. Il recupero post-operatorio varia da 2 a 4 settimane per le forme semplici, fino a 2-3 mesi nei casi più complessi.

La mastoidectomia rappresenta oggi una procedura sicura ed efficace per prevenire le complicanze potenzialmente gravi della mastoidite e di alcune otiti croniche. Viene eseguita quando le terapie farmacologiche non sono più sufficienti a controllare l’infezione.

Mastoidite: risonanza magnetica, tac e altri esami diagnostici

La diagnosi di mastoidite richiede una valutazione clinica attenta e l’utilizzo di esami diagnostici specifici. Il primo passo è l’otoscopia, un esame fondamentale per osservare il condotto uditivo e la membrana timpanica. In presenza di mastoidite, si possono rilevare segni indiretti come una membrana timpanica bombata, arrossata o perforata, e fuoriuscita di secrezione purulenta. A supporto dell’esame clinico, si ricorre a tecniche di imaging. La TAC delle rocche e mastoidi (tomografia computerizzata ad alta risoluzione) è l’esame di riferimento per valutare la presenza di opacizzazione delle cellule mastoidee, erosione ossea, estensione dell’infezione e raccolte purulente. È particolarmente utile per pianificare un eventuale intervento chirurgico. Quando si sospettano complicanze intracraniche, si utilizza la risonanza magnetica (RM). Questo esame permette di individuare precocemente ascessi cerebrali, trombosi del seno sigmoideo, meningite o coinvolgimento delle strutture nervose. La RM con contrasto e sequenze DWI (Diffusion Weighted Imaging) fornisce dettagli sui tessuti molli e sull’infiammazione. Oltre agli esami di imaging, possono essere utili:

  • Audiometria, per valutare la funzionalità uditiva, soprattutto in caso di mastoidite cronica;
  • Esami del sangue (emocromo, VES, PCR), per valutare la risposta infiammatoria sistemica;
  • Timpanocentesi o miringotomia, per prelevare materiale purulento da analizzare e guidare la terapia antibiotica.
Oticon Audio Clip
Contattaci per un controllo dell'udito gratis

Trova il miglior centro vicino a te e fissa ora un controllo gratuito dell'udito.

Prenota il test dell'udito

Otomastoidite cronica: come trattarla

L’otomastoidite cronica è un’infiammazione persistente che coinvolge l’orecchio medio e l’osso mastoideo, spesso conseguente a otiti medie non trattate o ricorrenti. Questa condizione si manifesta tipicamente con perforazione della membrana timpanica, secrezione auricolare cronica (otorrea) e ipoacusia di grado variabile. In alcuni casi, può essere presente un colesteatoma, una formazione anomala di tessuto epiteliale che tende a crescere all’interno dell’orecchio medio e può danneggiare le stru

Trattamento medico

Il primo approccio terapeutico all’otomastoidite cronica è di tipo conservativo e comprende:

  • la toilette otologica, ovvero la pulizia professionale del condotto uditivo esterno e dell’orecchio medio, eseguita da uno specialista in otorinolaringoiatria;
  • l’applicazione di antibiotici topici, come gocce auricolari a base di ciprofloxacina o ofloxacina, per controllare l’infezione a livello locale;
  • l’uso di antibiotici sistemici, per via orale o endovenosa, nei casi di riacutizzazione infettiva o prima di un intervento chirurgico.

Va sottolineato che, in presenza di colesteatoma, la terapia medica è soltanto temporanea e non risolutiva.

Trattamento chirurgico

Nei casi più complessi, il trattamento definitivo è di tipo chirurgico:

  • la timpanoplastica consente la ricostruzione del timpano e, se necessario, degli ossicini dell’udito;
  • la mastoidectomia permette di rimuovere le cellule mastoidee infette e può essere conservativa o radicale, a seconda dell’estensione della malattia.

Obiettivi della cura

L’intervento terapeutico mira a:

  • eliminare l’infezione cronica e le sue cause;
  • prevenire complicanze gravi, come meningiti, paralisi del nervo facciale o ascessi;
  • migliorare o conservare la funzionalità uditiva.

In conclusione, l’otomastoidite cronica richiede una gestione specialistica. La terapia medica può essere utile nei casi meno gravi, ma l’approccio chirurgico è spesso indispensabile per una risoluzione stabile e per evitare danni permanenti all’orecchio.

Pneumatizzazione della mastoide: significato

La pneumatizzazione della mastoide è un processo anatomico che consiste nella formazione di cavità d’aria all’interno dell’osso mastoideo, una parte dell’osso temporale situata dietro l’orecchio. Queste cavità, dette cellule mastoidee, sono rivestite da mucosa e comunicano con l’orecchio medio tramite un’apertura chiamata aditus ad antrum. La pneumatizzazione svolge funzioni fondamentali per l’equilibrio dell’orecchio medio, contribuendo a mantenere una pressione interna costante, isolare termicamente e meccanicamente l’orecchio interno e agire come riserva d’aria per la ventilazione. Il processo di pneumatizzazione inizia dopo la nascita e prosegue fino all’adolescenza. Il suo sviluppo può variare notevolmente da persona a persona: in alcuni individui può essere molto sviluppato, mentre in altri può risultare ridotto o assente (ipoplasia o aplasia mastoidea). Tra i fattori che influenzano questo processo vi sono la frequenza di otiti durante l’infanzia, la presenza di infezioni croniche dell’orecchio medio e alcune caratteristiche anatomiche individuali. Dal punto di vista clinico, la pneumatizzazione mastoidea viene valutata attraverso la TAC dell’osso temporale o la TAC delle rocche e mastoidi, esami indicati in caso di otite media cronica o ricorrente, mastoidite acuta o cronica e nella pianificazione di interventi chirurgici come la mastoidectomia. Una pneumatizzazione ridotta può complicare la chirurgia e aumentare il rischio di diffusione delle infezioni.

In conclusione, la pneumatizzazione della mastoide è un aspetto anatomico normale ma clinicamente rilevante, con un ruolo importante sia nella fisiologia dell’orecchio medio che nella diagnostica otorinolaringoiatrica.

Tumore alla mastoide: sintomi differenzianti

Il tumore alla mastoide è una condizione rara, che può coinvolgere direttamente l’osso mastoideo – una porzione dell’osso temporale situata dietro l’orecchio – oppure rappresentare l’estensione locale di altre patologie, come tumori maligni del condotto uditivo esterno, dell’orecchio medio o metastasi ossee da altri organi (es. polmone, seno o prostata). In alcuni casi può trattarsi anche di tumori benigni, come osteomi o colesteatomi molto estesi.

Sintomi principali

I sintomi di un tumore alla mastoide possono includere:

  • Dolore persistente dietro l’orecchio
  • Gonfiore o massa retroauricolare palpabile
  • Secrezione auricolare cronica, talvolta con sangue (otorrea ematica)
  • Perdita dell’udito progressiva (ipoacusia)
  • Ronzii auricolari (tinnito)
  • Vertigini, mal di testa
  • Paralisi del nervo facciale, in caso di infiltrazione nervosa
  • In stadi avanzati, sintomi neurologici legati a estensione intracranica

Differenza con la mastoidite

  • A differenza della mastoidite acuta, che ha un esordio rapido con febbre alta, dolore acuto, gonfiore caldo e arrossato, e spesso risposta agli antibiotici, il tumore della mastoide ha un’evoluzione più lenta e progressiva. I sintomi possono essere inizialmente simili, ma non rispondono alla terapia antibiotica e tendono a peggiorare nel tempo.
  • La mastoidite è un’infezione, spesso secondaria a un’otite media, mentre il tumore è una crescita anomala (benigna o maligna) che può infiltrare tessuti vicini.

Diagnosi

  • Per la diagnosi, sono fondamentali la TAC dell’osso temporale, la risonanza magnetica e, in caso di sospetto oncologico, una biopsia. L’intervento precoce è essenziale per identificare la natura della lesione e stabilire il trattamento più adeguato.
Donna con maglia grigia
Testa gratuitamente la tua salute uditiva

Trova il miglior centro vicino a te e fissa ora un controllo gratuito dell'udito.

Prenota il test dell'udito

Dolore dietro l'orecchio sull'osso: altre patologie

Il dolore dietro l’orecchio sull’osso può avere diverse cause, che vanno oltre la comune mastoidite. La mastoidite acuta provoca dolore intenso sull’osso dietro orecchio, con gonfiore, arrossamento, otorrea e febbre. In alcuni casi, la prominenza ossea può risultare sporgente, con la pelle calda e sensibile alla palpazione . Tuttavia, esistono altre patologie responsabili di dolore osso dietro orecchio:

  • Otite esterna maligna (osteomielite del cranio, tipica in diabetici e immunodepressi), causa dolore persistente, spesso peggiora con il movimento del padiglione auricolare 
  • Nevralgia del ganglio genicolato (neuralgia genicolata o sindrome di Ramsay Hunt), provoca dolore bruciante profondo che può irradiarsi all’orecchio, canaletti mastoidei compresi 
  • Fratture della base cranica, cisti o masse dell’osso temporale, come tumori o istiocitosi, possono causare dolore localizzato o gonfiore dell’osso dietro orecchio sporgente 
  • Polipi otici o colesteatomi, pur spesso asintomatici, possono erodere l'osso e dare dolore o fastidio.
  • 📌 Quando preoccuparsi: se il dolore è localizzato sull’osso dietro l’orecchio e coincide con una massa che sembra sporgente e dura, oppure se è persistente e non risponde ai semplici analgesici, è essenziale consultare un medico. L’otoscopia serve per rilevare secrezioni o alterazioni timpaniche; la TAC può evidenziare fratture, erosioni o masse ossee; la RM è utile in caso di sospette complicanze neurologiche o infettive.

In conclusione, il dolore dietro l’orecchio sull’osso può dipendere da mastoidite, infezioni profonde, patologie neurologiche o lesioni ossee. Una diagnosi precisa tramite visite e imaging è fondamentale per distinguere tra queste condizioni e indirizzare il trattamento appropriato.

Vuoi tornare a sentirci? EarPros ti può aiutare!

Registrati per ottenere subito una consulenza gratuita con un audioprotesista abilitato per determinare se soffri di perdita dell'udito.

I benefici di EarPros:

  • Oltre 1.000 punti vendita
  • Audioprotesisti preparati
  • Consulenza gratuita

Please use a valid US zipcode.

Per favore usa un CAP valido.

Grazie per averci contattati

Ti chiameremo il prima possibile per organizzare l'appuntamento.
Prenota un consulto gratuito sugli apparecchi acustici