Uomo con cuffia bianca e costume nero che nuota in una piscina azzurra

Mal d'orecchio e otite da piscina e mare

Durante i mesi estivi, l’aumento delle attività acquatiche al mare o in piscina espone adulti e bambini a un rischio maggiore di sviluppare l’otite esterna, comunemente nota come otite del nuotatore o otite da piscina. Questa condizione, sebbene spesso trascurata, può provocare sintomi fastidiosi e, in assenza di trattamento, portare a complicazioni. Conoscere le cause, riconoscere i sintomi e adottare strategie preventive è fondamentale per evitarne l’insorgenza e affrontarla correttamente in caso di comparsa.  La prevenzione è fondamentale per godersi l’estate in sicurezza, evitando fastidi e complicazioni legati a queste comuni infezioni auricolari. Leggi tutto su come prevenire il disturbo nel nostro articolo dedicato.

Le otiti da mare e piscina : cosa sapere

Dottore che esamina il livello di udito di una signora anziana

Le otiti da mare e piscina sono infezioni dell’orecchio esterno, spesso causate dalla permanenza prolungata in acqua. L’umidità favorisce la proliferazione di batteri e funghi nel condotto uditivo, specialmente se l’acqua rimane intrappolata. Questo tipo di infiammazione, noto come otite esterna o "orecchio del nuotatore", è particolarmente comune in estate e tra chi frequenta spesso piscine o il mare. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità e fonti mediche accreditate, i principali sintomi includono prurito, dolore, arrossamento, gonfiore del condotto uditivo e, in alcuni casi, secrezioni o temporanea riduzione dell’udito. Le infezioni possono peggiorare se non trattate, provocando dolori intensi e complicazioni. Per prevenire l’otite da mare o piscina, è consigliabile asciugare bene le orecchie dopo il bagno, evitare l’uso di cotton fioc (che possono irritare la pelle e spingere i batteri in profondità), e usare tappi auricolari specifici. In caso di sintomi, è importante rivolgersi al medico, che può prescrivere gocce antibiotiche o antimicotiche. 

Se il calo dell'udito e la sensazione di ovattamento nell'orecchio persistono, è preferibile consultare un medico e sottoporsi ad un esame dell'udito approfondito. Registrati al link per richiedere la consulenza di uno dei nostri professionisti certificati. Effettua il test dell'udito gratuitamente.

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Dolore e mal d'orecchio dopo mare o piscina

Durante l’estate, il mal d’orecchio è un disturbo molto comune, soprattutto dopo una giornata passata in acqua. Mare, piscina, docce frequenti e sudorazione abbondante possono infatti favorire condizioni poco favorevoli per l’orecchio, portando a infiammazioni e infezioni del condotto uditivo esterno. Questo dolore, noto anche come otalgia, può essere il sintomo di un’irritazione temporanea oppure l’inizio di una vera e propria otite esterna, conosciuta anche come otite del nuotatore. La causa più frequente è il ristagno di acqua nell’orecchio. Quando, dopo un bagno, l’acqua rimane intrappolata nel condotto uditivo, si crea un ambiente caldo e umido che favorisce la proliferazione di batteri e funghi. Questo rischio è più alto nei bambini, che trascorrono più tempo in acqua e hanno condotti uditivi più stretti. Anche l’acqua salata del mare e il cloro delle piscine possono irritare la pelle delicata del canale uditivo, indebolendo le difese naturali. Altri fattori di rischio sono le abitudini scorrette nella pulizia dell’orecchio. L’uso di cotton fioc o altri oggetti può causare microlesioni nella pelle e spingere l’acqua o il cerume in profondità, aumentando la possibilità di infezione. In alcune persone, l’acqua a contatto con il cerume può causarne il rigonfiamento, generando una fastidiosa sensazione di orecchio ovattato o chiuso. I sintomi principali dell’otite esterna includono dolore che aumenta toccando o tirando l’orecchio, prurito interno, calo temporaneo dell’udito, secrezioni liquide e, nei casi più seri, arrossamento e gonfiore del condotto. Nei bambini, può essere presente anche una febbre leggera o irritabilità. Nella maggior parte dei casi, il mal d’orecchio è un fastidio momentaneo, ma è importante monitorarne l’evoluzione. Se il dolore persiste per più di due giorni, se compare febbre, pus o perdita dell’udito, è fondamentale consultare un medico. Un intervento tempestivo permette di trattare l’infezione in modo efficace, evitando complicazioni. Per prevenire il problema, è utile asciugare bene le orecchie dopo il bagno, evitare cotton fioc, e proteggere le orecchie con tappi o cuffie in caso di predisposizione. Con un po’ di attenzione, è possibile godersi l’estate senza dolori.

Otite o mal d’orecchio: che differenza c’è?

Spesso si usano i termini otite e mal d’orecchio come se fossero sinonimi, ma in realtà indicano due cose diverse. Capire la differenza tra i due può aiutare a descrivere meglio i sintomi al medico e a comprendere l’origine del fastidio.

Il mal d’orecchio, noto anche come otalgia, è un sintomo, ovvero un segnale di disagio o dolore percepito in corrispondenza dell’orecchio. Può avere diverse cause e non indica necessariamente la presenza di un’infezione. Il dolore può essere provocato da fattori molto diversi tra loro, come ad esempio un accumulo di cerume, la presenza di un corpo estraneo nel condotto uditivo, un’infezione alla gola o ai denti che si irradia all’orecchio (dolore riflesso), oppure una disfunzione dell’articolazione temporo-mandibolare. Anche la pressione dell’aria durante un volo o un’immersione subacquea può generare una sensazione dolorosa all’orecchio.

L’otite, invece, è una diagnosi specifica e indica una vera e propria infiammazione o infezione dell’orecchio. Esistono diversi tipi di otite, a seconda della zona colpita:

  • Otite esterna: colpisce il condotto uditivo esterno, spesso causata dall’umidità eccessiva, come nel caso dell’“otite del nuotatore”.
  • Otite media: interessa l’orecchio medio ed è frequente nei bambini, soprattutto come complicanza di raffreddori o infezioni respiratorie.
  • Otite interna: più rara, coinvolge l’orecchio interno e può provocare anche vertigini, nausea e problemi di equilibrio.

In sintesi, possiamo dire che il mal d’orecchio è un segnale che qualcosa non va, mentre l’otite è una delle possibili cause di quel dolore. Non tutto il dolore all’orecchio, quindi, è dovuto a un’otite, e per questo motivo è importante non fare autodiagnosi, ma rivolgersi a un medico, soprattutto se il disturbo persiste per più di due giorni o si associa a febbre, secrezioni, gonfiore o diminuzione dell’udito.

Riconoscere questa differenza è utile non solo per affrontare correttamente il problema, ma anche per prevenirlo, quando possibile, e agire con i trattamenti adeguati.

Perché si ha l’orecchio tappato dopo la piscina o il mare?

Dottore che utilizza un otoscopio nell'orecchio del paziente

Avere la sensazione di orecchio tappato dopo un bagno al mare o in piscina è un disturbo piuttosto comune, spesso temporaneo ma fastidioso. La causa più frequente è la presenza di acqua rimasta intrappolata nel condotto uditivo esterno. Questo accade soprattutto se il condotto è stretto o se c’è cerume che, a contatto con l’umidità, si gonfia, ostruendo ulteriormente il passaggio del suono. L’acqua stagnante, inoltre, può alterare la pressione nell’orecchio, provocando quella tipica sensazione di ovattamento o riduzione dell’udito. In alcuni casi, se l’umidità persiste e non viene espulsa, può favorire lo sviluppo di un’infiammazione o un’infezione, nota come otite esterna. Anche l’uso improprio di cotton fioc può peggiorare la situazione, spingendo l’acqua o il cerume ancora più in profondità. Per risolvere il problema, spesso basta inclinare la testa e asciugare delicatamente l’orecchio. Se però la sensazione non passa entro 24-48 ore, o si accompagna a dolore, secrezioni o febbre, è consigliato consultare un medico. Prevenire è semplice: asciuga sempre bene le orecchie dopo il bagno e, se sei soggetto al problema, valuta l’uso di tappi auricolari specifici per il nuoto.

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Otite esterna: cosa sapere sull'orecchio del nuotatore

L’otite esterna è un’infiammazione che colpisce il condotto uditivo esterno, ovvero la porzione di orecchio che va dal padiglione auricolare fino al timpano. Si sviluppa in genere a causa dell’accumulo di umidità nell’orecchio, soprattutto dopo bagni in piscina o al mare, che crea un ambiente ideale per la proliferazione di batteri (come Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus) e funghi. Anche altri fattori possono favorirne la comparsa: la presenza di sale o cloro, un’igiene eccessiva o scorretta, traumi locali, sudorazione intensa o uso frequente di cotton fioc.

Perché l'otite del nuotatore è più comune in estate?

Il clima caldo e umido tipico dell’estate, unito alla frequente esposizione all’acqua, crea le condizioni perfette per la comparsa dell’otite esterna. Il sudore abbondante e le giornate passate tra bagni, docce e tuffi possono compromettere la naturale barriera protettiva della pelle del condotto uditivo. Inoltre, in estate si tende a pulire le orecchie più frequentemente, spesso in modo scorretto, aumentando il rischio di microlesioni e facilitando l’ingresso di agenti patogeni.

Acqua di mare nell'orecchio e batteri: cosa sapere

L’ingresso di acqua di mare o di piscina nell’orecchio può sembrare un fastidio passeggero, ma in alcune situazioni può favorire lo sviluppo di infezioni. Anche se l’acqua salata ha un leggero potere disinfettante, può contenere batteri, soprattutto in zone inquinate. Lo stesso vale per l’acqua delle piscine: se il cloro non è ben bilanciato o la manutenzione è scarsa, possono proliferare batteri della piscina potenzialmente dannosi per il condotto uditivo. Quando l’acqua rimane intrappolata nell’orecchio, crea un ambiente caldo e umido ideale per la crescita batterica. Se la pelle del canale uditivo è già irritata (a causa di cotton fioc, sabbia o microlesioni), i batteri presenti nell’acqua di mare o di piscina possono penetrare facilmente e causare un’infezione dell’orecchio esterno, nota come otite del nuotatore. I sintomi includono dolore, bruciore, condotto uditivo gonfio o infiammato, prurito e talvolta secrezioni. Per prevenire il ristagno dell'acqua nell'orecchio, asciuga bene le orecchie dopo il bagno, evita oggetti invasivi e, se senti l’orecchio tappato o dolorante, consulta subito un medico. Le gocce antibiotiche o antimicotiche aiutano a risolvere rapidamente l’infezione.
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Le cause dell’otite esterna al mare e in piscina

L’otite esterna, conosciuta anche come otite del nuotatore, è una condizione frequente durante l’estate, specialmente tra chi trascorre molto tempo al mare o in piscina. Questa infiammazione del condotto uditivo esterno è spesso legata a fattori ambientali e abitudini comuni che, se trascurati, possono favorire l’insorgenza di infezioni.

  • Umidità e ristagno d’acqua: il terreno ideale per i batteri: La causa principale dell’otite esterna è la permanenza di acqua nel condotto uditivo dopo i bagni. Quando l’acqua – sia di mare che di piscina – resta intrappolata nell’orecchio, si crea un ambiente caldo e umido, perfetto per la proliferazione di batteri (come Pseudomonas aeruginosa o Staphylococcus aureus) e funghi. Questo rischio aumenta se il condotto uditivo è stretto, come spesso accade nei bambini, o se la pelle è già irritata o lesionata.
  • Il ruolo del cloro e del sale: Il cloro, utilizzato per disinfettare l’acqua delle piscine, può provocare irritazioni alla pelle del condotto uditivo, rendendola più vulnerabile agli attacchi microbici. Anche l’acqua salata del mare, seppur meno aggressiva, può contribuire a seccare e sensibilizzare la pelle, soprattutto se l’orecchio non viene sciacquato e asciugato correttamente dopo il bagno.
  • I microtraumi e la pulizia eccessiva: L’uso scorretto di cotton fioc, forcine o altri oggetti per la pulizia dell’orecchio è un’altra causa comune di otite esterna. Questi strumenti possono creare piccole lesioni nella pelle del condotto uditivo, favorendo l’ingresso di agenti patogeni. Inoltre, la rimozione eccessiva del cerume, che ha una funzione protettiva naturale, indebolisce la barriera contro infezioni e funghi.
  • Sudore e calore: Anche in assenza di bagni, il sudore abbondante e il caldo estivo possono contribuire a mantenere il condotto uditivo umido, specialmente in persone con predisposizione all’accumulo di cerume o in chi indossa spesso cuffie o tappi per le orecchie, che impediscono la normale areazione.

In conclusione, l’otite esterna durante l’estate è spesso il risultato di una combinazione tra umidità, irritazione chimica, traumi meccanici e cattive abitudini igieniche. Adottare semplici precauzioni – come asciugare bene le orecchie dopo il bagno, evitare oggetti invasivi per la pulizia e proteggere le orecchie dall’eccessiva esposizione all’acqua – può ridurre significativamente il rischio di sviluppare questa fastidiosa infezione.

Allergia al cloro e otite da piscina: sono legate?

Durante l’estate, chi frequenta spesso la piscina può sviluppare disturbi all’orecchio, come l’otite esterna, nota anche come otite da piscina. In alcuni casi, i sintomi vengono attribuiti a un’allergia al cloro, ma è importante chiarire che si tratta di due condizioni diverse, anche se collegate. Il cloro è un disinfettante usato per mantenere l’acqua della piscina pulita da batteri e funghi. Tuttavia, in alcune persone può causare irritazioni cutanee o delle mucose, come occhi arrossati, prurito o anche tosse, soprattutto se l’esposizione è frequente o prolungata. Il contatto continuo con l’acqua clorata può indebolire la barriera naturale del condotto uditivo, rendendolo più esposto a infezioni batteriche o fungine. In questo senso, una sensibilità al cloro può favorire l’insorgenza dell’otite da piscina. Non si tratta quindi di una vera allergia, ma di una reazione irritativa che, unita al ristagno d'acqua nell’orecchio, può aumentare il rischio di infiammazione. Per prevenire questi problemi, si consiglia di usare tappi auricolari, sciacquare le orecchie con acqua dolce dopo il bagno e asciugarle bene. In caso di sintomi persistenti o tosse, è bene rivolgersi a un medico.

Cloro e vie respiratorie

  • Il cloro presente nell'acqua della piscina ha un effetto disinfettante, distruggendo germi patogeni e garantendo la sicurezza dei nuotatori. Tuttavia, può anche irritare le mucose già infiammate. Per mitigare questo effetto, è consigliabile effettuare lavaggi nasali con acqua dolce o soluzione fisiologica dopo il bagno, riducendo l'azione irritante del cloro.​
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Sintomi dell'otite esterna: riconoscere l'otite da piscina

L’otite esterna, conosciuta anche come otite del nuotatore o otite da piscina, è un’infiammazione del condotto uditivo esterno causata principalmente dal ristagno di acqua dopo bagni in mare o piscina. Riconoscerne i sintomi è importante per intervenire tempestivamente ed evitare complicazioni.

Il primo segnale è spesso un fastidioso prurito all’interno dell’orecchio, seguito da una sensazione di ovattamento o calo dell’udito. Con il passare delle ore, può comparire dolore, che si accentua toccando o tirando il padiglione auricolare o premendo sul trago. Il dolore può diventare molto intenso, soprattutto nei bambini. Altri sintomi comuni sono arrossamento, gonfiore del condotto uditivo e, nei casi più avanzati, secrezioni liquide trasparenti, giallastre o maleodoranti. In alcune persone, soprattutto nei più piccoli, può manifestarsi anche una febbre leggera. Se non trattata, l’otite esterna può peggiorare rapidamente. È quindi fondamentale consultare un medico se il dolore dura più di due giorni, se compaiono secrezioni o febbre. Un trattamento adeguato, basato su gocce auricolari antibiotiche o antifungine, consente una rapida guarigione e riduce il rischio di recidive.

I segnali di un’infiammazione o infezione del condotto uditivo esterno possono comparire anche dopo qualche ora dal bagno in mare o in piscina e includono:

  • Dolore all’orecchio, che può aumentare toccando o tirando il padiglione auricolare.
  • Prurito interno, spesso accompagnato da una fastidiosa sensazione di irritazione.
  • Orecchio ovattato o sensazione di pressione, dovuta all’accumulo di liquidi o alla presenza di cerume rigonfio.
  • Riduzione dell’udito temporanea.
  • Arrossamento e gonfiore del condotto uditivo.
  • Secrezioni liquide, trasparenti o purulente, in caso di infezione più avanzata.
  • Nei bambini, può comparire anche febbre leggera e irritabilità.

⚠️ Quando preoccuparsi

Il mal d’orecchio dopo il bagno può essere un disturbo passeggero, ma è consigliabile consultare un medico se:

  • Il dolore persiste per più di 48 ore o peggiora.
  • Compaiono secrezioni giallastre o maleodoranti.
  • Si nota gonfiore evidente del padiglione auricolare.
  • L’udito è significativamente ridotto.

È presente febbre o il dolore interferisce con il sonno o l’alimentazione, soprattutto nei bambini.

Perché i bambini sono più colpiti?

Uomo anziano che tiene la mano alla nipotina

I bambini risultano particolarmente vulnerabili a questa infezione. Il motivo principale è il tempo prolungato che trascorrono in acqua durante le vacanze estive, ma non solo: il loro condotto uditivo è fisiologicamente più stretto, il che facilita il ristagno dell’acqua e riduce l’areazione, creando un ambiente umido favorevole allo sviluppo di germi. Inoltre, tendono a toccarsi spesso le orecchie o a introdurre oggetti, aggravando il rischio di infezione. Inoltre, i bambini, avendo un sistema immunitario in via di sviluppo, sono più suscettibili alle infezioni, soprattutto negli ambienti comuni delle piscine come spogliatoi e docce. Tuttavia, l'acqua clorata della piscina rappresenta un ambiente relativamente sicuro, poiché il cloro elimina molti germi presenti. È importante, però, adottare misure preventive per ridurre il rischio di infezioni.​

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Differenza tra otite estiva e otite invernale

È utile distinguere l’otite esterna estiva da quella invernale, che colpisce prevalentemente l’orecchio medio ed è spesso conseguenza di infezioni respiratorie, come raffreddore o sinusite. A differenza dell’otite esterna, quella invernale si sviluppa attraverso la tuba di Eustachio e può causare sintomi come forte dolore interno, febbre alta, sensazione di pressione e in alcuni casi perforazione del timpano con fuoriuscita di pus.

Sintomi dell'otite esterna acuta a cui prestare attenzione

L’otite acuta esterna, comunemente chiamata “otite del nuotatore”, è un’infezione dell’orecchio esterno che colpisce soprattutto durante i mesi estivi, quando l’umidità e il contatto frequente con l’acqua favoriscono la proliferazione di batteri e funghi. I sintomi principali includono bruciore all’orecchio esterno, dolore all’orecchio esterno, soprattutto quando si tocca o si tira il padiglione auricolare.

Uno dei segnali più evidenti è l’infiammazione dell’orecchio esterno, spesso accompagnata da arrossamento, prurito e secrezioni. Il condotto uditivo infiammato può diventare molto sensibile, e nei casi più gravi si presenta anche gonfio, rendendo difficile l’ascolto e causando una sensazione di ovattamento. Il dolore può aumentare durante la masticazione o mentre si è sdraiati sul lato dell’infezione dell’orecchio esterno. Nei bambini, l’irritabilità e la difficoltà a dormire possono essere segnali d’allarme. Se il condotto uditivo è gonfio o infiammato, è importante evitare l’uso di cotton fioc e non introdurre acqua nell’orecchio fino alla guarigione. Una diagnosi precoce da parte di un medico consente di iniziare tempestivamente la terapia, solitamente a base di gocce antibiotiche o antimicotiche locali.

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Otite esterna e dolore insopportabile: cosa fare?

Quando l’otite esterna provoca un dolore insopportabile, è fondamentale intervenire tempestivamente per evitare complicazioni. Il dolore intenso, spesso localizzato nel condotto uditivo infiammato, può peggiorare con la pressione sul padiglione auricolare o durante la masticazione.

Ecco cosa fare:

  • Non introdurre nulla nell’orecchio – Evita cotton fioc, dita o altri oggetti: potrebbero aggravare l’infiammazione dell’orecchio esterno o danneggiare la pelle già sensibile.
  • Evita l’acqua – Non bagnare l’orecchio, soprattutto sotto la doccia o durante il nuoto, finché l’infezione dell’orecchio esterno non si è risolta.
  • Applicare impacchi caldi – Un panno caldo sull’orecchio può alleviare momentaneamente il dolore.
  • Assumere antidolorifici da banco – Farmaci come paracetamolo o ibuprofene possono aiutare a controllare il dolore in attesa della visita medica.
  • Contattare subito un medico o un otorino – Se il dolore è forte e persistente, è essenziale una valutazione specialistica. Il medico potrà prescrivere gocce antibiotiche o cortisoniche specifiche per ridurre l’infezione e l’infiammazione del condotto uditivo gonfio.

Agire con rapidità è il modo migliore per evitare complicazioni e tornare presto alla normalità. Una domanda frequente è: "Otite esterna: quanto dura il dolore?". In genere, se trattata precocemente, la fase acuta dolorosa dura dai 2 ai 5 giorni. Tuttavia, nei casi più gravi o trascurati, il disagio può persistere anche per una settimana o più. Il medico potrà prescrivere gocce specifiche per ridurre l’infezione e l’infiammazione del condotto uditivo, accelerando la guarigione e il sollievo dal dolore.

Otite esterna: quanto dura l'otite del nuotatore?

Pluggerz Pro

L’otite esterna, conosciuta anche come otite del nuotatore, è un’infiammazione del condotto uditivo esterno spesso causata da acqua che ristagna nell’orecchio dopo il nuoto o la doccia. Questo ambiente umido può favorire la proliferazione di batteri o funghi, portando a infezione, bruciore e dolore all’orecchio esterno. Ma quanto dura l’otite del nuotatore? In genere, se diagnosticata e trattata tempestivamente, la fase acuta dura dai 5 ai 7 giorni. Con una terapia adeguata – solitamente gocce antibiotiche o antimicotiche – i sintomi iniziano a migliorare già entro 48-72 ore. Tuttavia, in casi più gravi o trascurati, l’otite può durare anche fino a due settimane. Il dolore all’orecchio esterno può essere molto intenso, soprattutto nei primi giorni, e accompagnato da condotto uditivo gonfio, prurito, secrezioni e difficoltà uditive. Per favorire una guarigione rapida, è fondamentale tenere l’orecchio asciutto, evitare l’uso di cotton fioc e seguire attentamente le indicazioni del medico. In caso di sintomi persistenti o ricorrenti, è consigliato rivolgersi a un otorino per escludere complicazioni o infezioni più profonde.

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Otite da mare e piscina: rimedi efficaci

L’otite esterna, nota anche come otite del nuotatore, è un’infiammazione del condotto uditivo esterno, spesso causata dal ristagno di acqua contaminata da batteri o funghi. Questa condizione è comune durante l’estate, quando l’esposizione frequente all’acqua di mare o piscina aumenta il rischio di infezioni .​

Cura dell’otite esterna

La cura dell’otite esterna varia in base alla gravità dell’infezione:​

  • Gocce auricolari antibiotiche e cortisoniche: utilizzate per trattare le infezioni batteriche e ridurre l’infiammazione .​
  • Antibiotici orali: prescritti nei casi più gravi o se l’infezione si estende oltre il condotto uditivo .​
  • Antimicotici locali: indicati per le infezioni fungine .​
  • Antinfiammatori: come l’ibuprofene, per alleviare il dolore e l’infiammazione .​

Rimedi per l’otite del nuotatore

Oltre alla terapia farmacologica, è possibile adottare alcuni rimedi per l’otite del nuotatore:​

  • Evitare l’ingresso di acqua nell’orecchio: durante la fase acuta, è consigliabile proteggere l’orecchio dall’acqua .​
  • Non utilizzare cotton fioc: per evitare ulteriori irritazioni o lesioni .​
  • Applicare impacchi caldi: per alleviare il dolore .​
  • Consultare un medico: se i sintomi persistono o peggiorano .​

Seguendo questi consigli e con un trattamento adeguato, l’otite esterna tende a risolversi in pochi giorni.

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Tappi per orecchie da piscina e otite

L’uso dei tappi per orecchie in piscina è uno dei metodi più efficaci per prevenire l’otite esterna, comunemente nota come otite del nuotatore. Questa infiammazione del condotto uditivo esterno è spesso causata dal ristagno di acqua contaminata da batteri, che penetra nell’orecchio durante il nuoto o la doccia.

Perché usare i tappi per le orecchie?

I tappi auricolari impermeabili creano una barriera fisica che impedisce all’acqua di entrare nel canale uditivo, riducendo il rischio di:

  • Condotto uditivo infiammato o gonfio
  • Infezione da batteri marini o della piscina
  • Dolore e bruciore all’orecchio esterno

Tipi di tappi consigliati

  • In silicone modellabile: comodi e adatti a bambini e adulti, si adattano alla forma del padiglione auricolare.
  • Su misura: realizzati da un audioprotesista o otorino, offrono una protezione superiore, ideali per chi soffre spesso di otite esterna.
  • Con archetto: utili per i bambini, facili da indossare e difficili da perdere.

Consigli utili

  • Pulisci i tappi dopo ogni utilizzo per evitare contaminazioni.
  • Evita di spingerli troppo in profondità per non irritare il condotto uditivo.
  • Non sostituiscono le cure mediche: in caso di sintomi, consulta sempre un medico.
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Otite da piscina: farmaci consigliati

Quando si manifesta un’otite esterna — spesso causata da acqua contaminata, batteri o piccoli traumi — è fondamentale intervenire con una cura mirata per ridurre rapidamente dolore e infiammazione. I principali rimedi prevedono una combinazione di gocce topiche, analgesici e alcune attenzioni igieniche.

Rimedi farmacologici

  • Gocce auricolari topiche: Prescritte dal medico, contengono antibiotici, antimicotici o cortisonici. Agiscono direttamente sull’infezione dell’orecchio esterno, riducendo il gonfiore e controllando la proliferazione batterica o fungina. Esempi: ciprofloxacina, neomicina + idrocortisone (es. Cilodex)
  • Paracetamolo: Utile per abbassare la febbre e alleviare il dolore all’orecchio esterno. Ben tollerato e adatto anche ai bambini, può essere assunto ogni 6-8 ore secondo le dosi consigliate.
  • Ibuprofene: Antinfiammatorio non steroideo (FANS) che allevia sia il dolore che l’infiammazione del condotto uditivo. È spesso preferito quando l’otite provoca un condotto uditivo gonfio e infiammato.

Raccomandazioni aggiuntive

  • Non introdurre oggetti nell’orecchio (no cotton fioc)
  • Tenere l’orecchio asciutto (evitare acqua fino a guarigione)
  • Consultare il medico in caso di peggioramento o sintomi persistenti
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Otite da piscina: rimedi naturali

L’otite esterna (o otite da piscina) è un’infiammazione del condotto uditivo esterno spesso causata dal ristagno di acqua e dalla presenza di batteri nell’acqua della piscina. Se i sintomi sono lievi, è possibile affiancare alla terapia medica alcuni rimedi naturali utili per alleviare fastidi come bruciore, dolore e infiammazione all’orecchio esterno.

⚠️ Importante: i rimedi naturali non sostituiscono la diagnosi o la cura medica. In caso di dolore intenso, secrezioni o febbre, è necessario consultare un medico o un otorino.

Rimedi naturali per l’otite da piscina

  • Calore secco (impacco caldo): Appoggiare un panno caldo sull’orecchio per 10–15 minuti può aiutare a ridurre il dolore e migliorare la circolazione nella zona infiammata.
  • Olio d’oliva tiepido: Alcune gocce (non bollente!) possono ammorbidire il cerume e dare sollievo dal prurito. Non usare se si sospetta un’infezione in corso o perforazione del timpano.
  • Aceto di mele e alcol isopropilico: Una miscela in parti uguali può aiutare a disinfettare e asciugare il condotto uditivo. Usare solo in via preventiva e mai con sintomi attivi o dolore. Chiedere sempre prima al medico.
  • Tisane antinfiammatorie (per uso generale): Camomilla, zenzero o curcuma possono aiutare a calmare l'infiammazione sistemica.

Buone pratiche

  • Tenere l’orecchio asciutto
  • Evitare cotton fioc e oggetti nel condotto uditivo
  • Non nuotare se l’otite è in corso

Otite esterna: che antibiotico scegliere?

La cura dell’otite esterna dipende dalla gravità dell’infezione e dal tipo di agente patogeno coinvolto. In molti casi, soprattutto se l’infezione è localizzata al solo condotto uditivo esterno, il medico prescrive antibiotici topici in gocce auricolari, spesso associati a cortisonici per ridurre l’infiammazione. Tra i farmaci più utilizzati troviamo:

  • Ciprofloxacina (es. Cetraxal): Antibiotico ad ampio spettro, molto efficace contro batteri comuni come Pseudomonas aeruginosa. Nella versione Cetraxal Plus è associato a fluocinolone (cortisonico) per ridurre il dolore e il gonfiore.
  • Neomicina + idrocortisone: Una combinazione utile nei casi lievi, in cui l’effetto antinfiammatorio è prioritario.
  • Ofloxacina: Alternativa ben tollerata, spesso prescritta a pazienti allergici ad altri antibiotici.

Nei casi più gravi o se l’infezione si estende oltre l’orecchio esterno, possono essere indicati antibiotici orali, come:

  • Amoxicillina + acido clavulanico: Efficace per infezioni complicate o associate a otite media.
  • Ciprofloxacina orale: Prescritta solo in particolari situazioni, soprattutto per adulti con infezioni da Pseudomonas.

La scelta dell’antibiotico deve sempre essere fatta da un medico, dopo una valutazione accurata. Segni come secrezioni persistenti, condotto uditivo gonfio o dolore che dura oltre 48 ore richiedono un trattamento mirato.

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Come prevenire le otiti da piscina o mare?

Le otiti esterne, note anche come otiti del nuotatore, sono molto comuni durante l’estate, quando si passa più tempo in acqua. La causa principale è il ristagno di acqua contaminata nel condotto uditivo, che favorisce la proliferazione di batteri o funghi. Fortunatamente, ci sono diverse strategie efficaci per prevenire le otiti da mare e piscina.

Consigli utili per la prevenzione

  • Usa tappi per le orecchie impermeabili: Tappi in silicone o su misura aiutano a evitare il contatto diretto tra l’acqua e il condotto uditivo.
  • Asciuga bene le orecchie dopo il bagno: Inclina la testa da entrambi i lati per far uscire l’acqua residua e tampona delicatamente con un asciugamano pulito.
  • Evita l’uso di cotton fioc: Possono irritare o lesionare la pelle interna dell’orecchio, facilitando l’ingresso dei microrganismi.
  • Applica gocce preventive: Alcuni spray auricolari a base di alcol borico o acido acetico possono aiutare a mantenere il pH dell’orecchio sfavorevole alla crescita batterica (uso solo su consiglio medico).
  • Controlla la qualità dell’acqua: Evita di fare il bagno in acque potenzialmente inquinate o in piscine con cloro non ben bilanciato.
  • Evita l’immersione se hai già sintomi: Se avverti bruciore, dolore o infiammazione all’orecchio esterno, è meglio sospendere l’attività in acqua e consultare un medico.

Si può andare in piscina con l'otite?

La risposta breve è: no, non è consigliabile.

  • Entrare in piscina con un’otite esterna (o otite del nuotatore) può peggiorare significativamente l’infiammazione e rallentare la guarigione. L’acqua della piscina, anche se disinfettata con cloro, può contenere batteri o sostanze irritanti che aggravano il condotto uditivo infiammato.

Perché evitare la piscina durante un’otite?

  • Rischio di peggiorare l’infezione: Il ristagno di acqua nel condotto uditivo crea un ambiente favorevole alla proliferazione batterica.
  • Ritardo nella guarigione: L’umidità continua ostacola l’efficacia delle gocce auricolari antibiotiche o antinfiammatorie.
  • Maggiore dolore e fastidio: L’acqua fredda o clorata può accentuare il bruciore e il dolore all’orecchio esterno.

Quando si può tornare in acqua?

Solo dopo la completa guarigione dell’otite, cioè quando:

  • Non ci sono più dolore, secrezioni o prurito
  • Il medico ha confermato la risoluzione dell’infezione
  • Sono passati almeno 7 giorni dalla fine dei sintomi (in media)

Cosa fare se non puoi evitare l’acqua?

  • Se devi necessariamente entrare in piscina (es. attività agonistica), parla con il medico per valutare:
  • Tappi auricolari professionali su misura
  • Spray protettivi (su base alcolica o acida, solo se indicati)
  • Cuffie da nuoto avvolgenti

Quando tornare in piscina dopo un'otite?

Dopo un episodio di otite esterna (nota anche come otite del nuotatore), è importante aspettare la completa guarigione prima di tornare in acqua per evitare ricadute o complicazioni.

⏱ Tempi di recupero

  • Nella maggior parte dei casi, con una terapia adeguata (gocce antibiotiche/antinfiammatorie), l’otite esterna guarisce in 5–7 giorni.
  • In situazioni più gravi o trascurate, la guarigione può richiedere fino a 10–14 giorni.

🏊‍♂️ Quando è sicuro tornare in piscina?

Secondo le linee guida cliniche e fonti ospedaliere affidabili:

  • È consigliabile evitare piscina, mare e docce dirette sull’orecchio fino a completa guarigione, cioè almeno 7 giorni dopo la scomparsa dei sintomi (dolore, bruciore, secrezioni).
  • Il medico può autorizzare il ritorno in acqua dopo controllo clinico, soprattutto nei casi recidivanti o complicati.

✅ Consigli per il rientro in piscina

  • Usa tappi auricolari impermeabili su misura.
  • Indossa una cuffia da nuoto ben aderente.
  • Asciuga sempre bene le orecchie dopo il bagno.
  • Considera l’uso di spray preventivi (su consiglio medico).

👉 In caso di otiti frequenti, consulta un otorino per valutare una prevenzione personalizzata.

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Otite esterna nei bambini dopo il mare o la piscina

Durante l’estate, è frequente che i bambini sviluppino un’otite esterna dopo il bagno al mare o in piscina. Nota anche come otite del nuotatore, questa infezione colpisce il condotto uditivo esterno e si manifesta quando l’acqua ristagna nell’orecchio, creando un ambiente umido favorevole alla proliferazione di batteri o funghi. I sintomi più comuni nei bambini includono dolore all’orecchio esterno, prurito, bruciore, arrossamento e, in alcuni casi, secrezioni. Il dolore può aumentare quando il bambino tocca o muove l’orecchio. Non si tratta di un'infezione grave, ma può essere molto fastidiosa. La cura dell’otite esterna nei bambini prevede solitamente l’uso di gocce auricolari antibiotiche, a volte associate a paracetamolo o ibuprofene per alleviare i sintomi. Per prevenire, è utile far asciugare bene le orecchie dopo il bagno, evitare l’uso di cotton fioc e utilizzare tappi auricolari nei bimbi più soggetti.

Sintomi più comuni per fascia d’età

Fascia d’età

Sintomi tipici

0–3 anni

Irritabilità, pianto, difficoltà a dormire

4–6 anni

Dolore all’orecchio, toccamenti frequenti

7–12 anni

Prurito, dolore localizzato, fastidio acustico

>12 anni (preadolescenti)

Bruciore, gonfiore, secrezioni, dolore intenso

Se i sintomi persistono oltre 48 ore, è consigliato consultare il pediatra o un otorino.

Un bambino con otite può andare in piscina?

Quando un bambino ha un’otite esterna, andare in piscina non è consigliato. L’acqua, anche se clorata, può contenere batteri o sostanze irritanti che rischiano di peggiorare l’infezione e prolungare i tempi di guarigione. Inoltre, il contatto con l’acqua può aumentare il dolore, il bruciore e l’infiammazione del condotto uditivo esterno.

  • Durante un episodio di otite, è fondamentale mantenere l’orecchio asciutto. Il ristagno di acqua nella zona infiammata può ostacolare l’effetto delle gocce auricolari antibiotiche prescritte dal medico e favorire una recidiva o una cronicizzazione dell’infezione.
  • Il ritorno in piscina è possibile solo dopo la completa guarigione, di solito 5-7 giorni dopo la scomparsa dei sintomi come dolore, secrezioni o fastidio. Nei casi più seri o se il bambino soffre di otiti frequenti, è consigliabile effettuare un controllo medico prima di riprendere l’attività in acqua.
  • Per prevenire episodi futuri, è utile asciugare sempre bene le orecchie dopo il bagno, evitare l’uso di cotton fioc e, nei bambini predisposti, utilizzare tappi auricolari impermeabili su misura durante il nuoto.

Un bambino con otite può andare al mare?

In caso di otite esterna, anche l’acqua del mare può rappresentare un rischio per il bambino. Sebbene l’acqua salata abbia in parte proprietà disinfettanti, il bagno al mare non è raccomandato durante un’infezione in corso, perché:

  • L’acqua può ristagnare nel condotto uditivo, mantenendo l’ambiente umido e favorendo la proliferazione di batteri o funghi.
  • La salsedine e la sabbia possono irritare ulteriormente l’orecchio infiammato.
  • Il contatto con l’acqua salata può aumentare la sensazione di bruciore o dolore all’orecchio esterno.

Come per la piscina, è meglio evitare il mare fino a completa guarigione. Il bambino potrà tornare in acqua circa 5–7 giorni dopo la scomparsa dei sintomi, sempre previa valutazione medica, soprattutto nei casi di otiti ricorrenti.

Consigli per la prevenzione al mare

  • Usare tappi auricolari impermeabili (su consiglio medico).
  • Asciugare accuratamente le orecchie dopo ogni bagno.
  • Evitare che il bambino immerga la testa in acqua se ha avuto infezioni recenti.

In sintesi, meglio aspettare: un bagno in mare con un’otite in corso può peggiorare la situazione. Meglio rinunciare a qualche tuffo che prolungare il fastidio per giorni.

Cosa non fare quando si ha l'otite da piscina?

Quando si soffre di otite esterna (o “otite del nuotatore”), è importante seguire alcune precauzioni per evitare peggioramenti e favorire una guarigione rapida. Alcuni comportamenti comuni, sebbene in buona fede, possono aggravare l’infiammazione del condotto uditivo o rallentare l’effetto della terapia.

❌ Cosa NON fare in caso di otite:

  • Non entrare in piscina o al mare: L’acqua può peggiorare l’infezione, favorire il ristagno e aumentare il rischio di proliferazione batterica o fungina.
  • Non usare cotton fioc o oggetti nell’orecchio: Possono irritare o lesionare ulteriormente la pelle già infiammata e spingere batteri più in profondità.
  • Non interrompere la terapia antibiotica prima del tempo: Anche se i sintomi migliorano, è fondamentale completare il ciclo prescritto dal medico.
  • Non utilizzare rimedi “fai da te” senza consiglio medico: Oli, aceto o alcol, se usati in presenza di una lesione o infezione attiva, possono peggiorare il quadro clinico.
  • Non ignorare dolore persistente o secrezioni: Se i sintomi durano più di 48–72 ore nonostante il trattamento, è necessario consultare un otorino.

Adottando le giuste precauzioni e seguendo una cura mirata, l’otite esterna tende a risolversi rapidamente e senza complicazioni.

Come proteggere l'orecchio in piscina?

Proteggere l’orecchio in piscina è fondamentale, soprattutto per chi soffre spesso di otite esterna o ha una maggiore sensibilità al contatto con l’acqua. Il cloro, il ristagno e i batteri presenti nelle piscine possono infatti irritare o infettare facilmente il condotto uditivo.

✅ Consigli per proteggere l’orecchio in piscina

1. Usare tappi auricolari impermeabili: Sono la barriera più efficace contro l’ingresso dell’acqua. I migliori sono:

  • In silicone modellabile,adatti ai bambini
  • Su misura, realizzati da un otorino o audioprotesista
  • Con archetto, ideali per i più piccoli

2. Indossare una cuffia da nuoto aderente: Una cuffia in silicone ben aderente aiuta a mantenere i tappi in posizione e riduce il contatto diretto dell’acqua con le orecchie.

3. Asciugare le orecchie dopo il bagno: Dopo ogni nuotata, inclina la testa da entrambi i lati per favorire la fuoriuscita dell’acqua, poi tampona con un asciugamano morbido.

4. Usare spray auricolari preventivi (solo su consiglio medico): Alcuni prodotti a base di alcol borico o acido acetico aiutano ad asciugare l’acqua residua e prevenire infezioni.

5. Evitare di nuotare in caso di otite in corso: Entrare in piscina con un’infezione attiva può peggiorare il problema.

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